
Un venerdì che sa di occasione sprecata per la Ferrari sul circuito di Barcellona, dove la nuova direttiva tecnica sulle ali flessibili avrebbe dovuto, almeno sulla carta, avvantaggiare il Cavallino. E invece, dopo una FP1 promettente, con buoni segnali sul passo gara, la SF-25 ha perso brillantezza nelle FP2, con grande delusione per i tifosi e i tecnici travolti dai dubbi.
F1 Gp Spagna, mistero Ferrari. Hamilton: “Macchina inguidabile”. Le McLaren volano nelle libere https://t.co/vUHNviy9a2
— Repubblica Sport (@SportRepubblica) May 30, 2025
Leclerc è stato più competitivo al mattino, ma nel pomeriggio sono arrivati i grattacapi. La temperatura dell’asfalto più bassa e la scelta della mescola media hanno rallentato la rossa. Ed è iniziato il rebus delle soluzioni, con assetti cambiati più volte e un pessimo feeling fra piloti e macchina. I tempi? 5° per il monegasco, 11° per Hamilton. Non certo quello che si sperava.
Dopo le FP2 Lewis Hamilton si è espresso con molta durezza, e ha tuonato via radio: “La macchina è inguidabile“. Un’imprecazione che mette a nudo lo stato d’animo del sette volte campione del mondo, che non sembra aver mai trovato il feeling con la vettura. E andando avanti le cose, anziché migliorare, peggiorano. (continua dopo la foto)

A fine giornata, Hamilton ha cercato di ricucire con parole più diplomatiche: “È stata una giornata complicata un po’ per tutti, con comportamenti della vettura difficili da interpretare. Abbiamo raccolto dati su cui lavorare stanotte”. Ma la frase lapidaria sulla SF-25, ormai, era già di dominio pubblico. E a ben guardare, questo parziale dietrofront non cambia il senso.
Barcellona era stata indicata da tutti, Vasseur compreso, come un punto di svolta che avrebbe detto la verità sulla competitività delle auto. La nuova normativa sulla rigidità delle ali è entrata in vigore, con i team costretti ad adeguarsi. Si sperava che la Ferrari fosse la potenziale beneficiaria di questo cambio regolamentare, invece per ora sembra il contrario.
Hamilton lo aveva già previsto nel media day: “Al simulatore non ho notato particolari differenze. Come sempre, servirà adattarsi rapidamente”. Adattamento che, al momento, sembra ben lontano dall’essere completato. E questo cambiamento tanto atteso rischia di trasformarsi in un boomerang per Maranello.
I tifosi sono stanchi, lo si capisce dai commenti sui social. Alcuni criticano la scelta di ingaggiare Hamilton, altri fanno notare che senza una macchina competitiva i piloti possono fare poco. Qualcuno si chiede come sia possibile che in Ferrari nessuno sappia mai trovare soluzioni valide. Altri concludono che la SF-25 è una pessima macchina e che con un progetto fallimentare dall’inizio si può mettere qualche pezza, ma la stagione è persa. Tanti ironizzano: “Ok si vince l’anno prossimo, come al solito”. (continua dopo la foto)

Intanto nel paddock, la grande domanda resta sempre la stessa: chi saprà interpretare meglio questo nuovo equilibrio aerodinamico? Per ora, sembra ancora le McLaren, che in teoria avrebbero dovuto essere penalizzate. E invece continuano a volare sulla pista, a dimostrazione che dietro al dominio delle papaya c’è un grande team che sa sempre cosa fare. Al contrario della Ferrari.
Ormai è un copione che si ripete Gran Premio dopo Gran Premio, con la sola parziale eccezione di Montecarlo, che non a caso è un circuito del tutto anomalo e con caratteristiche che nessun’altra pista possiede. Lì Leclerc ha ottenuto un ottimo secondo posto, ma ora sulle Rosse si addensano nuvole scure, ancora, come se su Maranello fosse stata lanciata una maledizione. Urge un’esorcista, o forse, più semplicemente un buon progettista. Per l’anno prossimo, ormai, i tifosi hanno ragione.
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