Il 2025 di Lewis Hamilton in Ferrari si chiude con numeri deludenti e qualche interrogativo, ma secondo la scuderia il rapporto con il pilota non è compromesso. A spiegare la stagione è Matteo Togninalli, responsabile dell’ingegneria di pista, intervistato da Motorsport-Total.
#Surer: "#Norris è campione del mondo, ma non è il pilota migliore" #F1
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"Norris no tienen el nivel de Vettel, Hamilton o Verstappen"https://t.co/bUmy1i6Jkm
Hamilton, dopo oltre dieci anni in un ambiente consolidato, ha trovato difficile adattarsi a Maranello e alla Ferrari SF-25, vettura che non ha mai permesso di competere per la vittoria. Il mondiale parla chiaro: quarto posto per la Ferrari nella classifica costruttori, a 435 punti dalla McLaren, con Charles Leclerc quinto e Hamilton sesto tra i piloti. Il monegasco è salito sette volte sul podio, mentre Hamilton ha festeggiato solo la vittoria nella prima Sprint in Cina.
Secondo Togninalli, però, l’immagine esterna della stagione è più negativa di quella reale: “La frustrazione ha inciso, soprattutto per un pilota abituato a vincere, ma il rapporto con Lewis che stiamo costruendo è estremamente positivo”.
Le difficoltà non sono state solo di comunicazione con l’ingegnere Riccardo Adami, spesso al centro di team radio sotto i riflettori dei media, ma soprattutto di preparazione delle gomme in qualifica, un limite della SF-25 che ha penalizzato il giro secco e l’intera stagione. Togninalli ammette: “Forse entrambi, la squadra e Lewis, abbiamo sottovalutato questo aspetto all’inizio”.
Hamilton ha già confermato il suo impegno con la Ferrari per il 2026, anno che segnerà un reset tecnico grazie al cambio regolamentare. Maranello punta a ridurre il rumore mediatico e concentrarsi sui risultati, consapevole che solo una Ferrari competitiva potrà chiudere il dibattito sull’inizio difficile del rapporto con il sette volte campione del mondo.
In sintesi, difficoltà iniziali sì, ma nessuna crisi: il matrimonio tra Hamilton e Ferrari continua, con l’obiettivo comune di tornare protagonisti.
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