La fuga dei malviventi e le indagini
In pochi secondi, la situazione si è ribaltata: da potenziali aggressori a fuggitivi in cerca di scampo. Un vicino di casa ha riferito di aver visto una macchina scura allontanarsi a tutta velocità dalla zona, forse una Golf o una Ford Fiesta, senza riuscire però a prendere la targa. I carabinieri, allertati immediatamente, sono arrivati sul posto e hanno avviato le ricerche, ma dei tre uomini nessuna traccia. Poco prima, a Motta di Livenza, era stata segnalata la presenza sospetta di tre sconosciuti in un giardino privato: non è escluso che possa trattarsi dello stesso gruppo.
Un quartiere sotto shock
Il mattino dopo, Liviu Apetrei ha ripreso regolarmente il lavoro, ma la sua famiglia è rimasta terrorizzata. «Ho detto a mia moglie di non aprire a nessuno – ha spiegato – perché la paura è tanta. Non capisco cosa pensassero di trovare a casa nostra: siamo persone semplici, non abbiamo nulla di valore». Nel quartiere, la notizia si è diffusa rapidamente e molti residenti hanno commentato l’episodio con la tipica espressione veneta “gh’è trovà quel del formajo”, a indicare che i ladri hanno trovato pane per i loro denti. Ma insieme a un certo orgoglio per il coraggio del vicino, resta la preoccupazione che episodi simili possano ripetersi.
Allerta crescente e sicurezza in discussione
Negli ultimi mesi, la zona di Colfrancui e i comuni limitrofi sono stati teatro di diversi tentativi di furti in abitazione. Questo episodio, finito con la fuga dei ladri, ha riacceso il dibattito sulla sicurezza delle famiglie. Molti cittadini chiedono un rafforzamento dei controlli, soprattutto nelle ore serali. Nel frattempo, l’immagine di Liviu Apetrei che, da solo, ha messo in fuga tre sconosciuti pronti a introdursi nella sua casa, resta impressa come un atto di coraggio che ha impedito il peggio.
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