
La notizia è davvero agghiacciante, un vero dramma, e lascia tutti senza parole. Il 23 Aprile, in Ecuador, è accaduto qualcosa di veramente tremendo. Un tragedia familiare e umana che scuote il Paese e il mondo del calcio. Il 26enne difensore Jackson Rodriguez, in forza al Delfín SC, ha vissuto una notte di puro orrore: uomini armati hanno fatto irruzione nella sua abitazione, sequestrando la moglie e il figlio di soli 5 anni.
l terror irrumpió en la madrugada en Mucho Lote 2, norte de Guayaquil. Hombres armados derribaron la puerta de la vivienda del futbolista Jackson Rodríguez, lateral de Emelec, y se llevaron a su esposa e hijo de 5 años mientras él se escondía bajo la cama para salvarse.
— Radio Ecuantena (@ecuantena) April 24, 2025
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Come ha riportato la stampa locale, la banda criminale stava cercando proprio Rodriguez, che è riuscito a nascondersi, restando illeso ma sotto choc. L’irruzione sarebbe avvenuta nelle prime ore del mattino, in una zona residenziale di Manta, città costiera affacciata sull’oceano Pacifico ma segnata negli ultimi anni da una crescente ondata di criminalità organizzata.
Un gruppo di uomini armati e incappucciati ha fatto irruzione nell’abitazione del calciatore. Secondo fonti vicine alla famiglia, Rodriguez si trovava in casa al momento dell’assalto ma sarebbe riuscito a nascondersi appena in tempo. I rapitori hanno razziato tutto ciò che potevano, poi hanno afferrato la compagna e il figlio, portandoli via sul loro automezzo. Da quel momento, il silenzio.
L’Ecuador sta vivendo una spirale di violenza crescente. Da mesi, bande criminali si sfidano per il controllo del territorio e sono ormai quotidiane le intimidazioni verso figure pubbliche, sportive, politiche e imprenditoriali. In questo contesto, anche le famiglie dei calciatori non sono più al sicuro. Il caso di Jackson Rodriguez non è il primo, ma è uno dei più gravi per modalità e coinvolgimento diretto di un bambino così piccolo.
Il governo ha rafforzato la sicurezza nella zona e attivato le unità anti-rapimento, ma al momento non è ancora arrivata nessuna rivendicazione ufficiale. Non si sa nemmeno se siano arrivate richieste di riscatto. Il timore è che il sequestro possa essere strumento di pressione o vendetta, magari collegato a dinamiche che nulla hanno a che vedere col calcio giocato.
Un dramma umano e familiare che lascia senza fiato
Il club Delfín SC ha diffuso una nota in cui esprime “profonda preoccupazione” per quanto accaduto, chiedendo rispetto per la privacy della famiglia e assicurando piena collaborazione con le autorità. I compagni di squadra, i colleghi del campionato ecuadoriano e molti giocatori sudamericani hanno inviato messaggi di sostegno. Sui social, intanto, cresce l’ondata di solidarietà.
Ma nel Paese cresce anche la rabbia per una situazione ormai insostenibile. “È disumano. Non si può vivere così”, ha scritto un ex compagno di Rodriguez su Instagram. “Moglie e figlio rapiti in casa tua, mentre tu ti salvi per miracolo. Che mondo è questo?”.
Le ore passano, e con esse l’ansia cresce. Le autorità mantengono il riserbo, ma dietro le quinte si sta muovendo un’imponente macchina investigativa. Per ora tutto è sospeso, in attesa. La speranza è che la moglie e il figlio di Rodriguez vengano restituiti sani e salvi. E che una notte di orrore non si trasformi nell’inizio di un incubo ancora più profondo.