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Dialogo e bacchettate: così Spalletti si è preso lo spogliatoio della Juve

Luciano Spalletti sta lentamente riportando ordine nello spogliatoio della Juventus. Dopo l’esonero di Tudor, il tecnico ex ct ha trovato un ambiente provato e segnato dalla negatività, ma con dialogo, autocritica e qualche bacchettata mirata ha iniziato a conquistare la fiducia del gruppo. Difendendo la squadra all’esterno e gestendo i comportamenti interni con equilibrio, Spalletti ha dato subito un punto di vista nuovo, segnando la sua presenza in profondità.

Il lavoro con i senatori è stato chiave: Spalletti ha chiesto loro maggiore responsabilità e impegno emotivo, puntando sul coinvolgimento di chi conosce meglio le pressioni della Juve. McKennie, Di Gregorio e Conceiçao hanno risposto sul campo, mentre giocatori come Locatelli e Cambiaso stanno gradualmente adattandosi al metodo.

Anche i nuovi, come Openda, hanno già mostrato segnali positivi, convinti dal metodo di Spalletti e dall’esempio del tecnico, che si è assunto le responsabilità delle scelte sbagliate contro il Napoli.

Con il rientro di Bremer, Spalletti può pensare a sviluppare il suo 4-2-3-1 ideale, ma finora ha preferito lavorare sul coinvolgimento emotivo della squadra, più che sulla sola tattica. La gestione dei momenti difficili e l’autocritica dopo Napoli hanno rafforzato la sua credibilità, convincendo anche i giocatori più restii a seguire il nuovo percorso.

Spalletti condivide con la dirigenza i progressi e i segnali positivi che emergono dagli allenamenti, mostrando come la squadra stia ritrovando compattezza e fiducia. Nonostante la vetta sia ancora distante sette punti, il quarto posto è più vicino e il tecnico ha guadagnato piena fiducia nello spogliatoio, dimostrando di poter guidare la Juve verso gli obiettivi stagionali e riportarla a competere ai livelli attesi dalla proprietà.

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