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Molti di voi avranno visto Il Mago di Oz, il classico del cinema datato 1939, o avranno comunque presente il suo celebre finale: dopo le mille peripezie nello strano mondo di Oz, la protagonista Dorothy ottiene dalla strega del Nord Glinda il modo per tornare finalmente nel suo amato Kansas. Dovrà battere le scarpette rosse per tre volte e pensare, molto intensamente, che “nessun posto è come casa”. Questa frase è poi entrata nella cultura popolare e ha assunto un significato ancora più speciale nel contesto sportivo, dove il ritorno nella squadra o nella realtà che ti ha visto crescere e diventare grande è una narrativa dal fascino intramontabile.
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Questa estate i panni di Dorothy sono stati indossati da Damian Lillard: l’infortunio che ha subito e la conseguente pausa a cui sarà costretto nei prossimi mesi hanno accelerato la separazione dai Milwaukee Bucks, che possiamo quindi considerare un’infruttuosa e strana parentesi. Con il futuro ignoto davanti, Damian ha scelto l’unica destinazione a cui aveva veramente senso approdare: a casa. La notizia del suo ritorno a Portland, dove nel 2012 era iniziata la sua carriera da professionista, ha scaldato il cuore di tutti i tifosi e gli appassionati di basket. Ma, bisogna dirlo, ha anche gettato l’ombra su un possibile ritiro imminente, dati i 35 anni di Lillard e il recente infortunio.
Ma oggi non siamo qui per parlare di questo, quanto più per ripercorrere alcune tappe di una storia incredibile: nel corso di 11 stagioni in maglia Portland, Lillard ha siglato diverse performance con cui ha rimesso l’Ontario sulla mappa del basket che conta. Riviviamone alcune.
Gara 5 vs Oklahoma City Thunder – 23 aprile 2019
Senza ombra di dubbio, la più grande performance della carriera di Damian Lillard. Nell’anno di grazia in cui concludono terzi della Western Conference, i Portland Trail Blazers affrontano al primo turno dei Playoff gli Oklahoma City Thunder di Paul George. Galvanizzato dal pubblico di casa, nella cruciale Gara 5 Lillard mette a referto 50 punti segnando 10 triple (allora record di franchigia) e soprattutto segnando il celeberrimo game-winner. Marcato da Paul George e con pochi secondi a disposizione, Lillard apre una tripla sulla sirena da 11 metri che ipoteca il passaggio del turno per Portland. E non è tutto: il finale è reso ancora più iconico dal “wave goodbye” ai tifosi di OKC, uno dei momenti più iconici della storia NBA recente.
Gara 6 vs Houston Rockets – 8 maggio 2014
L’origine del mito, la prima grande pagina della storia che ha visto Damian Lillard diventare una leggenda a Portland. È il primo turno dei Playoff e i Trail Blazers stanno affrontando gli Houston Rockets di James Harden e Dwight Howard: Portland si porta in vantaggio per 3-2 nella serie, ma in gara 6 Houston conduce per 99-98 a meno di un secondo dalla fine. Perdere, per Portland, significherebbe andarsi a giocare una pericolosissima gara 7 fuori casa. Sulla rimessa, con 0.9 secondi a disposizione, Lillard riceve il pallone e apre la tripla della vittoria, con il pubblico di casa che va in delirio e i compagni che lo assaltano ebbri di gioia: è la prima volta in 14 anni che Portland riesce a passare il primo turno, e tutto grazie ad un ragazzino arrivato soltanto due anni prima.
Gara 5 vs Denver Nuggets – 3 maggio 2021
In molti ricorderanno di certo l’incredibile gara 5 di Damian Lillard contro i Denver Nuggets nel primo round dei Playoff 2021: nel fondamentale pivotal game, con la serie sul 2-2, Dame Dolla entra in beast mode e sigla 55 punti con 12 triple su 17, una prestazione che gli fa guadagnare gli elogi di moltissimi colleghi. Purtroppo, questo sforzo sovrumano non sarà sufficiente: Portland lotterà fino al secondo supplementare, perdendo però per 147 – 140 e uscendo dai giochi alla partita successiva. Al netto la sconfitta della serie, la gara 5 di Damian Lillard è ricordata ancora oggi come una delle performance offensive più memorabili della storia recente.
Il Carrer High contro Houston – 29 gennaio 2020
Dopo essersi procurato un brutto infortunio che lo ferma a sole 29 partite nella stagione 2021-2022, Lillard torna in piena forma e sigla la sua miglior stagione in termini realizzativi, chiudendo a 32.2 punti di media prima dell’addio (che poi si rivelerà un arrivederci) a Portland. Nel corso della stagione 2022-2023 siglerà infatti alcune delle sue migliori performance di sempre come i 50 punti contro Cleveland, i 60 punti contro Utah e soprattutto i 71 punti contro Houston, ancora oggi il suo carrer high e record di sempre per singoli punti segnati da un giocatore dei Portland Trail Blazers.
Ora Lillard è tornato dove tutto è cominciato, e anche se di certo non sarà più il giocatore in grado di ribaltare da solo una partita e caricare il peso di un’intera città sulla spalle, vederlo di nuovo con indosso la numero 0 di Rip City è abbastanza per gli amanti del basket e i tifosi Trail Blazers. Del resto, lo abbiamo già detto, nessuno posto è come casa.
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