
Mentre il Conclave del 7 maggio si avvicina e il mondo osserva con crescente attenzione i possibili successori di Papa Francesco, il nome di un cardinale in particolare inizia a circolare tra i “papabili”. Ma la reazione del porporato spagnolo ha sorpreso tutti. In un’intervista rilasciata all’emittente Rtve, ha fatto una battuta per poi spiegare perché non vuole diventare Papa. (Continua dopo le foto)

Conclave, il caso del cardinale che non vuole diventare Papa
Il cardinale Cristóbal López Romero, arcivescovo di Rabat, intervistato dall’emittente Rtve, ha commentato ironicamente la possibilità di diventare il prossimo Pontefice. “Se intravedo il pericolo di essere eletto nel Conclave, inizio a scappare e mi ritrovano in Sicilia”. Un tono scherzoso, certo, ma che nasconde una convinzione profonda: quella secondo cui desiderare il papato è segno di fraintendimento del suo significato spirituale. Una posizione netta e rara, in un’epoca in cui l’attenzione mediatica sui processi di elezione può spesso distorcere la percezione di umiltà e vocazione al servizio. (Continua dopo le foto)

Cardinale Romero: “Chi vuole diventare Papa ha un problema nel cuore”
Secondo il cardinale, aspirare volontariamente al ruolo di Pontefice è indice di un problema personale. Lo ha detto con chiarezza, con un linguaggio diretto e privo di diplomazia: «Chi desidera diventare Papa ha un problema nella testa o un malessere nel cuore. Significa non aver compreso cosa comporta quel ruolo o essere mossi da sete di potere». Parole forti che si collocano in una tradizione di distacco volontario dal potere all’interno della gerarchia ecclesiastica. López Romero ha insistito sul fatto che il papato non è un obiettivo da raggiungere, ma un peso da accettare, se chiamati dal collegio cardinalizio e da Dio stesso. Nonostante l’umorismo, il messaggio è chiaro: l’autorità spirituale non si cerca, si accoglie con spirito di sacrificio.
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