
Sembrava una vacanza da sogno per Christian Vieri, ex calciatore e volto molto amato anche fuori dal campo, che si era concesso qualche giorno di relax alle Maldive insieme alla famiglia. Ma il soggiorno tropicale si è concluso bruscamente a causa di un improvviso malore che ha reso necessario un rientro anticipato in Italia. L’immagine di Bobo su un lettino d’ospedale, con la mascherina per l’ossigeno, ha rapidamente fatto il giro del web, generando preoccupazione tra i fan. (Continua dopo le foto)

“Sono partito già con la tosse”: il racconto dell’ex bomber
Nel video, Vieri si mostra affaticato, la voce roca e il fiato corto, ma cerca comunque di mantenere la sua consueta ironia. “Tutti mi chiedono come sto”, esordisce, spiegando poi che i primi sintomi erano comparsi già prima della partenza dall’Italia: “Avevo tosse e dolori alle ossa, ma pensavo fosse una semplice influenza”. Convinto di poter affrontare il problema con un rimedio comune, aveva provato ad autogestirsi: “Mi sono preso il vecchio Brufen pensando che in due o tre giorni sarebbe passato”, ha ammesso. Invece, i sintomi sono peggiorati: tosse persistente, respiro affaticato, e una crescente sensazione di debolezza lo hanno spinto a chiedere aiuto a un medico locale. (Continua dopo le foto)

Il controllo medico e la diagnosi inattesa
A visitarlo è stato un dottore del posto che, dopo un’attenta auscultazione, ha dato a Vieri un responso che ha fatto svanire ogni idea di restare ancora sotto il sole delle Maldive. “Uno dei polmoni stava bene, ma l’altro fischiava un po’”, ha raccontato l’ex calciatore. A quel punto, la decisione era inevitabile: iniziare una cura antibiotica e tornare in Italia il prima possibile. È stato lo stesso Vieri a rassicurare tutti, raccontando in un video pubblicato su Instagram cosa gli è realmente accaduto. Il tono è quello di chi vuole smorzare l’allarme, ma anche mettere in chiaro che non si è trattato di un semplice fastidio passeggero. “Niente di grave, ma bisogna stare attenti”, ha spiegato, sottolineando come lo stress fisico e l’umidità abbiano contribuito ad aggravare la situazione. Il rientro, quindi, non è stato solo una precauzione, ma una scelta necessaria per evitare complicazioni.
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