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Chiara Jaconis morta a Napoli, gli indagati rompono il silenzio: cosa non torna

Gli indagati negano tutti: “Non c’entriamo”

Gli inquirenti hanno iscritto nel registro degli indagati due coniugi che vivono, insieme ai loro due figli (uno dei quali non imputabile), nel palazzo da cui sarebbe caduto l’oggetto che ha causato l’incidente. L’ipotesi ancora da confermare è che uno dei bambini, sfuggito alla supervisione dei genitori, possa aver fatto cadere o lanciato la statuina.

Tuttavia, secondo quanto riporta Leggo, la coppia di è dichiarata estranea ai fatti, affermando oltretutto di non aver mai visto la statuina. Inoltre i due parlano di una statuina a forma di elefante in linea con le prime notizie trapelate, ma i nuovi rilievi avrebbero fatto emergere che l’oggetto ornamentale raffigurerebbe un faraone.

I coniugi indagati hanno espresso solidarietà alla famiglia di Chiara e collaborato pienamente con le autorità, permettendo l’accesso alla loro abitazione per i rilievi balistici e fornendo i propri dispositivi elettronici per ulteriori accertamenti. «Nostro figlio non c’entra. È sbagliato coinvolgerlo in un evento tanto drammatico» hanno detto con sicurezza sottolineando che l’oggetto killer non sia mai entrato in casa loro. «Quell’oggetto non ci appartiene. Non è nostro. Non sappiamo da dove venga, nostro figlio non lo ha maneggiato semplicemente perché in questa casa quella statua non c’era. Siamo vicini alla famiglia della ragazza uccisa, ma noi con questa storia non c’entriamo».

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