Il mistero dei 50.000 euro: contanti, regali e spese fuori scala
Altro capitolo scottante riguarda il denaro. In casa Resinovich-Visintin la polizia ha rinvenuto circa 20.000 euro in contanti. Non solo: Sebastiano afferma di aver consegnato 1.600 euro al cognato Sergio (fratello di Liliana) e di aver speso 27.000 euro in ristorazione. Totale: quasi 50.000 euro movimentati in un arco di tempo ristretto.
- Sebastiano giura che quei soldi provengono dal suo lavoro di arrotino ambulante.
- Silvia Radin è scettica: «Con quel mestiere non copri neppure le uscite ordinarie. Da dove escono tutte queste banconote?».
- Un’amica di Liliana, intervistata da Federica Sciarelli, suggerisce che la vittima potesse coprire “attività sconosciute” del marito.
Gli inquirenti valutano se esista un collegamento fra i contanti e la scomparsa: tangenti? Pagamenti in nero? soldi per qualcuno che ricattava la coppia? Tutte ipotesi aperte.

Cordini fantasma: appaiono e scompaiono nell’appartamento
Il tassello forse più inquietante è quello dei cordini di canapa intrecciata, identici a quelli usati per stringere i sacchi che contenevano Liliana. Durante un primo sopralluogo (8 marzo 2022), la scientifica chiede a Sebastiano se ne abbia di simili: lui nega. Tre giorni dopo (11 marzo), ecco che compaiono tre matasse nel cassetto della camera da letto. La cronista Chiara Ingrosso ricorda di essere stata testimone diretta: «L’8 marzo i cordini non c’erano. L’11, dopo una perquisizione più rapida, spuntano dal nulla». Ingrosso sostiene di aver subìto pressioni dallo stesso Visintin perché modificasse la propria versione: «Mi pregava di dire che avevo aperto io quel cassetto». Le analisi tecniche parlano di compatibilità fra i cordini di casa e quelli del ritrovamento, ma non di identicità certa: serve DNA residuo o fibra spia per la corrispondenza perfetta. L’avvocato Nicola Cozza, che rappresenta la famiglia Resinovich, conferma che i telefonini della vittima verranno sottoposti a un’ulteriore estrazione forense con tecnologie di ultima generazione. Obiettivo: recuperare messaggi nascosti, foto eliminate, geolocalizzazioni che potrebbero collocare Liliana o altri protagonisti in luoghi cruciali tra il 29 novembre (data ipotetica della sparizione) e il 14 dicembre.