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Campionato devastato: fra accuse e arresti, calciatori in carcere

Il terremoto che da mesi scuote il mondo del calcio entra nella sua fase più critica. All’alba è scattata una vasta operazione delle forze dell’ordine con arresti, perquisizioni e sequestri. Ogni giorno che passa, emerge in modo sempre più evidente il contesto di un caso forse senza precedenti, svelata da un’inchiesta riguarda la Turchia e il suo campionato.

La Procura Generale di Istanbul ha emesso 46 mandati di arresto, con 35 soggetti subito finiti in manette durante il blitz. L’indagine, che ruota intorno a un gigantesco giro di scommesse illegali e presunta manipolazione delle partite, coinvolge calciatori, dirigenti e arbitri.

Tra i nomi emersi ci sono anche tesserati di club di primo piano: arrestato Mert Hakan Yandas del Fenerbahce, sospettato di aver scommesso contro la propria squadra, e Metehan Baltaci del Galatasaray. Secondo l’agenzia DHA, in manette anche l’ex arbitro e oggi commentatore Ahmet Cakar e il direttore di gara Zorbay Kucuk.

Nei conti bancari degli arrestati sarebbero state individuate “transazioni finanziarie sospette”, ritenute compatibili con un sistema organizzato di alterazione dei risultati. Lo scandalo era già esploso nelle scorse settimane con la squalifica di 102 giocatori. Ora, con gli arresti, l’inchiesta entra in una fase giudiziaria ancora più delicata e potrebbe allargarsi ulteriormente nelle prossime settimane.

La Federazione calcistica turca ha ribadito la linea della massima durezza, promettendo di “ripulire lo sport da scandali e corruzione” e collaborando con la magistratura per arrivare fino in fondo.

Il calcio, travolto da questa ondata giudiziaria, resta sospeso in attesa di sviluppi che rischiano di riscrivere gli equilibri dell’intero sistema. Qui non è più solo cronaca sportiva: è un terremoto giudiziario.

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