Firenze – Le indagini sulla scomparsa della piccola Kata, avvenuta sabato 10 giugno, procedono a pieno ritmo. Gli inquirenti hanno recentemente ascoltato il fratellino della bambina, un ragazzino di soli 7 anni, nella speranza di ricostruire gli ultimi momenti trascorsi insieme prima della misteriosa sparizione. L’inchiesta è focalizzata sul possibile sequestro di persona a scopo di estorsione ed è condotta sotto la coordinazione della Dda, con i carabinieri incaricati degli accertamenti.
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Bimba scomparsa, il fratellino di 7 anni parla ai carabinieri
Il fratellino di Kata è stato accompagnato nell’ufficio del pubblico ministero a Firenze dallo zio, e insieme sono stati ascoltati per circa due ore. Sebbene non sia ancora chiaro se anche l’uomo, fratello della madre dei due bambini, sia stato interrogato, è stato ritenuto importante coinvolgere il ragazzino nella ricostruzione degli eventi. Durante l’audizione, era presente una psicologa a supporto del bambino, mentre l’avvocatessa dell’associazione Penelope, che sta offrendo assistenza alla famiglia, ha scelto di non partecipare direttamente, rimanendo fuori dall’ufficio. Dopo il lungo interrogatorio, gli inquirenti hanno lasciato il palazzo di giustizia insieme allo zio e al fratellino di Kata. Sia i militari in divisa che quelli in borghese si sono diretti verso i piani superiori dello stabile adiacente all’ex hotel Astor, situato in via Boccherini, e hanno effettuato una perquisizione, compreso il cortile. Secondo le prime informazioni emerse, le dichiarazioni del fratellino di Kata avrebbero potuto fornire indicazioni rilevanti per le operazioni di ricerca della sua sorella.
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Le eventuali piste
L’ascolto del bambino è considerato un passo significativo nell’indagine, poiché potrebbe gettare luce sulle circostanze che hanno portato alla scomparsa della piccola Kata. Gli inquirenti, insieme alle forze dell’ordine, si stanno concentrando sull’utilizzo di ogni possibile fonte di informazioni per individuare eventuali piste da seguire e per ottenere elementi che possano condurre al ritrovamento della bambina. L‘associazione Penelope, che si occupa di offrire supporto alle famiglie coinvolte in casi di scomparsa, si è mostrata costantemente vicina alla famiglia di Kata, offrendo supporto emotivo e pratico in questo periodo difficile. La speranza è che gli sforzi combinati degli inquirenti, delle forze dell’ordine e delle organizzazioni coinvolte portino presto a una svolta nell’indagine e al ritorno della piccola Kata sana e salva tra le braccia dei suoi cari.
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La comunità locale si è mobilitata in segno di solidarietà , diffondendo gli appelli per il ritrovamento della bambina attraverso i social media e partecipando attivamente alle ricerche. È fondamentale che tutti coloro che possiedono informazioni rilevanti si facciano avanti e le condividano con le autorità competenti per contribuire all’indagine.