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Atalanta, la “pazza idea” per la panchina se Gasperini lascerà Bergamo

Il futuro dell’Atalanta è avvolto nell’incertezza. Gian Piero Gasperini ha già annunciato che non rinnoverà il contratto in scadenza nel 2025, e potrebbe lasciare già a fine stagione. La sua avventura a Bergamo dura da nove anni, un’era in cui ha trasformato la Dea da outsider a protagonista fissa del calcio italiano ed europeo. Sostituirlo non sarà semplice e la dirigenza nerazzurra sta valutando diversi profili.

Tra i nomi che circolano per raccogliere il testimone spunta ora Thiago Motta, allenatore dall’idea di calcio ambiziosa, che però arriva da un’esperienza negativa alla Juventus.

Non c’è dubbio che Motta abbia dimostrato di essere un tecnico capace: con Spezia e Bologna ha costruito squadre con un’identità chiara, un calcio propositivo e organizzato che lo ha portato a guadagnarsi la chiamata della Juventus. Il suo percorso a Torino però si è rivelato una delusione, con risultati al di sotto delle aspettative e una gestione della rosa che non ha convinto. (continua dopo la foto)

Qui nasce il dubbio: quanto ha inciso il contesto e quanto le sue responsabilità? L’Atalanta non è la Juve, ha una struttura consolidata e un ambiente che lascia lavorare gli allenatori, ma resta il rischio che Motta possa faticare a raccogliere un’eredità così pesante come quella di Gasperini.

Sotto il profilo tattico, il passaggio da Gasperini a Motta potrebbe essere meno traumatico di quanto sembri. Entrambi amano squadre intense, che giocano con coraggio e che cercano il dominio del gioco. Se Gasperini ha sempre puntato su ritmi alti e pressing costante, Motta ha dimostrato una maggiore flessibilità, con momenti di maggiore controllo e possesso palla ragionato.

Atalanta, un possibile rischio che comunque affascina

L’Atalanta si troverebbe così di fronte a un bivio: conservare la mentalità aggressiva che l’ha resa grande o tentare un’evoluzione verso un calcio più posizionale? Proprio Gasperini ha parlato di Thiago Motta con affetto e stima: “Sono affezionatissimo a Thiago, sta vivendo un momento difficile. Il nostro mestiere è così: prima ti esaltano, poi ti criticano“.

Un attestato di fiducia che potrebbe pesare nelle scelte della dirigenza, ma che non cancella del tutto le incognite. Per Motta sarebbe un’occasione di riscatto, per l’Atalanta una scommessa con un certo margine di rischio. Scegliere Motta significherebbe puntare su un allenatore con idee moderne, ma ancora in cerca di conferme a livelli altissimi. Se sarà la scelta giusta, in caso di approdo di Motta all’Atalanta, lo dirà solo il campo.

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