
Un anno fa, a Miami, iniziava quella che sembrava solo una timida risalita. Dodici mesi dopo, si è trasformata in una marcia trionfale. È lì che la McLaren ha acceso la miccia: un pacchetto di aggiornamenti ben congegnato e un pizzico di fortuna per Norris segnarono l’inizio di un’ascesa costante. Ora, lo scenario è ribaltato: la papaya non insegue più, comanda.
Imola aprirà un durissimo triple-header che prosegue con Monaco e si chiude con il GP di Spagna in cui entrerà in vigore l'attesa direttiva tecnica sull'aeroelasticità.
— Diego Catalano (@diegocatalano77) May 5, 2025
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Da quel primo segnale a oggi, sono arrivate undici vittorie, di cui cinque nelle sei gare di questa stagione, una striscia che non si vedeva dai tempi d’oro del 1998. Con in tasca già il titolo costruttori, il team britannico punta con decisione al mondiale piloti. E, vista la forma mostrata a Miami, le possibilità sono molto alte.
La fotografia è chiara: la McLaren è una squadra in salute, che ha saputo fare le mosse giuste al momento giusto. Ha scelto le persone giuste, ha tenuto la barra dritta e ora raccoglie i frutti. Come ha sottolineato Oscar Piastri, vincitore dell’ultimo GP e leader del mondiale, a Miami la McLaren ha mostrato i muscoli, rifilando un distacco da capogiro al resto della griglia.
George Russell, arrivato terzo con la Mercedes, ha chiuso a oltre 30 secondi. Un gap che riporta alla memoria il Bahrain 2023, quando la Red Bull rifilò 38 secondi a Fernando Alonso. Oggi il ruolo del martello spetta a Woking.
Tutti contro la McLaren: ma gli aggiornamenti basteranno?
A questo punto, l’unico vero obiettivo degli avversari è provare a fermare la McLaren. E gli occhi di tutti sono puntati su Imola, dove dovrebbero arrivare gli aggiornamenti più significativi della prima parte di stagione.
La Red Bull, in lieve ripresa, sembra aver individuato una strada tecnica per rimanere in scia alla McLaren. Ma è la Ferrari quella che più deve reagire: stagione ancora da accendere, con un progetto che ha bisogno di concretezza, più che di promesse. Gli uomini in rosso attendono l’evoluzione aerodinamica prevista per Barcellona, in particolare il tanto discusso giro di vite sulle ali anteriori.
C’è però un problema: la McLaren non ha fretta, né paure. Corre serena, consapevole della propria forza. Gli aggiornamenti degli altri potrebbero non bastare, se il trend attuale si confermerà. Il team di Andrea Stella è passato dalla resistenza alla supremazia. E oggi è la squadra che tutti, che lo vogliano o no, sono costretti a inseguire.
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