x

x

Vai al contenuto

Milan, cambia tutto: occhio ai rinnovi, il piano di Moncada (e c’entra Conceicao)

Milan, Geoffrey Moncada non si nasconde. Anzi, parla chiaro, mentre il Milan si gioca il futuro dentro e fuori dal campo. I riflettori sono puntati sui rinnovi di Theo Hernandez e Mike Maignan, due colonne della squadra, e sulla posizione di Sergio Conceição, che sembrava destinato ad andarsene: ma ora non è più così sicuro.

“I rinnovi? Parliamo ogni giorno con agenti e giocatori. Lavoriamo tutti i giorni su questo“, ha detto Moncada, consapevole che il tempo stringe e che le sirene estere, soprattutto per Theo, si fanno sempre più insistenti. “Siamo concentrati sulla fine della stagione. Non credo sia questo il momento giusto per forzare le cose”, ha aggiunto, sottolineando però che i contatti sono costanti.

Il Dt ha poi speso parole importanti per Sergio Conceição, al centro delle valutazioni per la prossima stagione. “Siamo con lui. Siamo contenti di Sergio e di come lavora per riportare il Milan a un livello più importante. Ogni giorno siamo a Milanello con lui e con Zlatan, parliamo quotidianamente con il suo staff“, ha dichiarato.

E se bastassero due trofei per la riconferma? “Sarebbero molto importanti“, ha risposto Moncada. “È da troppo tempo che non vinciamo la Coppa Italia“, ha detto lasciando intendere che, oltre alla sostanza, servirà anche una scintilla per convincere definitivamente l’ambiente.

Milan, un futuro in divenire

Infine, un passaggio sulla tattica. Moncada ha rivelato che durante la sosta di marzo si è lavorato su un modulo più flessibile, il 3-4-3, già sperimentato da Pioli in passato: “Con questo sistema abbiamo più opzioni: terzini alti, difesa compatta, maggiore libertà per i giocatori. Anche Pioli lo usò due anni fa, per esempio quando vincemmo col Tottenham”.

Insomma, un Milan che si modella nel silenzio delle stanze dirigenziali, ma che guarda al futuro con ottimismo. Tra rinnovi importanti, assetti tattici rinnovati e una panchina che, trofei permettendo, potrebbe avere già il suo timoniere. E la sorpresa della permanenza di giocatori che, come Theo Hernandez, erano in forte odore di cessione.

Leggi anche:

Argomenti