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Play-in NBA: le favorite non perdonano, notte di dominio

Non c’è più tempo per i rimpianti: la seconda notte di play-in regala verdetti chiari, e chi sbaglia stavolta saluta. Chicago e Sacramento non fanno eccezione. Miami Heat e Dallas Mavericks fanno la voce grossa, si impongono in trasferta e si guadagnano il diritto all’ultima chiamata playoff contro Atlanta e Memphis.

Chicago Bulls – Miami Heat 90-109

Missione compiuta per gli Heat, che annientano i Bulls a casa loro. Partita senza storia: bastano due quarti a Tyler Herro (38 punti con la faccia da killer) e a Bam Adebayo (15 punti, 12 rimbalzi) per mettere in ghiaccio la serata. A Chicago resta solo l’amarezza di una stagione giocata a metà e poi affondata sul più bello.

E mentre Davion Mitchell sforna 15 punti e 9 assist come un veterano, Josh Giddey prova a tenere a galla i suoi con 25 punti, ma è come remare contro corrente. La squadra di Billy Donovan viene travolta, colpita e affondata. Miami invece c’è, e non vuole fermarsi adesso.

Sacramento Kings – Dallas Mavericks 106-120

Anche i Mavs rispondono presente. Dopo un primo quarto equilibrato, bastano cinque minuti del secondo periodo per spazzare via ogni dubbio: Dallas cambia marcia, prende il comando della partita e non lo molla più.

Anthony Davis guida la carica con 27 punti, mentre DeMar DeRozan prova l’eroica con 33 ma rimane il classico uomo solo nella tempesta. Il supporting cast dei Kings, semplicemente, non regge l’urto. Così, mentre Sacramento chiude qui la sua corsa, Dallas si regala un’ultima possibilità.

NBA, gli spareggi decisivi

E ora lo spareggio decisivo: chi volerà ai playoff? Tutto pronto per il dentro o fuori definitivo. Ad Est, sarà Miami Heat vs Atlanta Hawks. Ad Ovest, spazio al duello tra Dallas Mavericks e Memphis Grizzlies.

Le vincenti andranno ai playoff, ma ad attenderle ci sono le teste di serie n.1: Cleveland Cavaliers e Oklahoma City Thunder. Sì, sarà durissima per chi riuscirà a passare. Ma nei play-in non si fanno calcoli, si gioca per sopravvivere un altro giorno. E questi ragazzi, a quanto pare, non si sono ancora arresi.

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