
Milan, Rafael Leao ha ancora una manciata di gare per cambiare il proprio destino in rossonero. Non ha convinto in questa stagione: troppo altalenante, troppo spesso evanescente nei momenti decisivi. Lontano parente di quel funambolo devastante che due anni fa spaccava le partite e vinceva lo Scudetto trascinando il Milan.
🏄🏾😆🇵🇹 Rafael Leao this season
— Milan Posts (@MilanPosts) April 13, 2025
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Questa volta l’andamento è stato sinusoidale, discontinuo. Una scintilla qua, un buio là. E così anche il valore di mercato è sceso: la clausola da 175 milioni presente nel contratto è fuori scala, una vetta che nessuno si sogna di scalare. (continua dopo la foto)

Le critiche al giocatore sono state molte e le conosciamo. Sia Fonseca, sia Conceicao hanno dovuto pungolarlo nell’orgoglio, lasciandolo spesso in panchina, per ottenere una reazione adeguata. Però, questo va detto, quando quella reazione è arrivata Leao ha dimostrato di avere una marcia in più: è questo il dilemma, perché quando Rafa entra in azione sa essere devastante. E allora cosa fare?
Il Milan riflette. Ci sono ancora otto gare – sette se non dovesse arrivare la finale di Coppa Italia – per decidere cosa fare del portoghese. Tenerlo ancora, magari scommettendo su una definitiva crescita psicologica prima ancora che tecnica? O cedere, senza troppe cerimonie, davanti a un’offerta ritenuta congrua? (continua dopo la foto)

Già, perché ormai a Milanello gli intoccabili non esistono più. Non lo è Theo, non lo è Maignan, non lo è Leao. E se dovesse arrivare una proposta intorno ai 75 milioni, il club non farebbe barricate. Anche perché Kvaratskhelia, ceduo dal Napoli al PSG, è stato valutato esattamente quella cifra. E per la maggior parte degli osservatori il georgiano dà garanzie superiori al portoghese.
Il rischio, per Rafa, è quello di restare sospeso a metà del guado, nell’incertezza del futuro e senza sapere se la permanenza in squadra, se andrà così, sarà frutto di convinzione del club o di una mancata offerta.
Le ultime partite saranno decisive, se dovessero andar male è probabile che il Milan apra le porte alla cessione, magari in Premier o in Ligue 1. Tocca a Rafa, ora, accendere la luce. Per restare. O almeno per andarsene da protagonista.
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