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Milan, arriva la “virata italiana”: le scelte per il futuro di panchina e dirigenza

Il Milan vive una fase di transizione che potrebbe segnare un ritorno alle radici italiane. Dopo anni di internazionalizzazione della rosa, il club rossonero sembra puntare su profili italiani, sia nella dirigenza che nello spogliatoio. Mentre l’anima rossonera ha sempre avuto un forte legame con il calcio italiano, la squadra degli ultimi anni ha visto una crescente presenza di stranieri, in campo e in panchina.

Attualmente, il Milan è una squadra con una forte impronta internazionale. In diverse occasioni, la formazione rossonera è scesa in campo senza alcun giocatore italiano, una situazione che ha sollevato critiche tra i tifosi e gli addetti ai lavori.

Nello spogliatoio si parlano molte lingue diverse, un segno della globalizzazione che ha caratterizzato il calcio moderno. Ma la società è consapevole che per tornare a essere competitiva a livello internazionale, e per ritrovare il suo spirito vincente, è necessario recuperare un equilibrio che ponga l’italianità al centro.

Giorgio Furlani è un simbolo della nuova era rossonera. Con un forte potere decisionale in tutte le aree del club, ha la responsabilità di definire il futuro della dirigenza, compreso il ruolo di direttore sportivo. Nei prossimi giorni inizieranno gli incontri con i vari candidati, ma già è chiaro che la preferenza per una figura italiana è netta.

Il nome che più di tutti risalta in questo contesto è quello di Fabio Paratici, ex direttore sportivo della Juventus e dell’Tottenham, con una carriera segnata da successi e 19 titoli conquistati in un decennio alla Juventus. La sua esperienza internazionale, unita alla conoscenza profonda delle dinamiche della Serie A, potrebbe essere un valore aggiunto per il nuovo Milan.

La sua capacità di costruire squadre competitive, anche su scala europea, potrebbe rivelarsi fondamentale per una squadra che vuole crescere ancora a livello internazionale, senza però dimenticare l’importanza degli italiani in campo e nella dirigenza.

Tra gli altri nomi italiani, c’è Igli Tare, che conosce benissimo la Serie A e ha gestito bene i mercati con la Lazio. Nonostante abbia perso qualche posizione rispetto a Paratici, resta un profilo interessante. Inoltre, ci sono anche Marco D’Amico e Giovanni Sartori, rispettivamente dell’Atalanta e del Bologna, due esempi di ottima gestione e scouting in Serie A, ma entrambi ancora sotto contratto con le loro attuali squadre.

Milan, Allegri in pole position per la panchina

Anche alcuni outsider sono in corsa, tra cui Markus Krösche, tedesco e attuale responsabile di mercato dell’Eintracht Francoforte, e Thiago Scuro, brasiliano e direttore generale del Monaco, entrambi con esperienza nella scoperta e crescita dei talenti.

Per quanto riguarda la panchina, il ritorno di Massimiliano Allegri sembra essere una l’opzione più probabile. Con un palmarès che include sei scudetti, tre Supercoppe Italiane, cinque Coppe Italia e due finali di Champions League, Allegri rappresenta un valore sicuro per il Milan.

La sua conoscenza della Serie A e dell’ambiente rossonero, grazie ai suoi trascorsi a Milanello, lo rende una figura ideale per il futuro del club. La sua esperienza e la sua capacità di gestire grandi squadre lo pongono in pole position, ma non è l’unica soluzione.

Un altro nome che riscuote interesse è quello di Cesc Fàbregas, attuale allenatore del Como, che sabato sfiderà il Milan a San Siro. La sua esperienza in Italia e la sua conoscenza del calcio italiano, gtrazie al campionato alla guida del Como, potrebbero renderlo un altro candidato interessante per la panchina rossonera.

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