
Il Real Madrid di Carlo Ancelotti rimonta il City di Pep Guardiola, si conferma squadra dal Dna europeo indistruttibile e vince a Manchester City nel finale, chiudendo sul 3-2 all’Etihad e mettendo un piede negli ottavi di Champions League. La squadra di Ancelotti, più solida e concreta, approfitta di un City fragile e nervoso, incapace di gestire il vantaggio nel finale.
• 86’: Manchester City 2-1 Real Madrid
— CALCIATORI BRUTTI (@CB_Ignoranza) February 11, 2025
• FT: Manchester 2-3 Real Madrid
L’ha rifatto, l’ha rifatto ancora una volta.
Quel maledetto sopracciglio non muore letteralmente mai.
Carletto Ancelotti è ineluttabile.
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La gara si accende subito con il City che passa in vantaggio al 19’ grazie a Erling Haaland, alla sua prima rete contro il Real dopo quattro partite a secco. Il norvegese sfrutta un assist di Gvardiol e batte Courtois, dopo un lungo check del Var per un possibile fuorigioco.
Il Real, però, non si scompone e continua a creare pericoli: Vinicius colpisce la traversa, così come Akanji per il City. Nella ripresa, il Madrid continua a premere e trova il pari al 60’ con Kylian Mbappé, che insacca fortunosamente di parastinco su assist di Ceballos.
Il City reagisce e si riporta avanti con il rigore di Haaland al 74’, concesso per un fallo ingenuo di Ceballos su Foden. Quando il City sembra avviarsi verso la vittoria, il Real sfrutta le incredibili incertezze difensive degli inglesi, che regalano letteralmente la partita con errori da campo parrocchiale, e ribalta tutto nel recupero.
Carlo Ancelotti ribalta Pep Guardiola, ma che difesa orribile il City
Prima Brahim Diaz, al 92’, approfitta di un rinvio sbagliato di Ederson e realizza il 2-2. Poi, all’ultimo istante, una serie di errori difensivi permette a Jude Bellingham di segnare il gol del definitivo 3-2, lasciando Guardiola incredulo e Ancelotti raggiante.
La vittoria a Manchester rappresenta un passo importante per il Real Madrid, che tra una settimana ospiterà il ritorno al Bernabeu con un vantaggio psicologico enorme. Il City, invece, dovrà compiere un’impresa per ribaltare una situazione che oggi appare complicata. Per Guardiola, sempre più nervoso, la Champions rischia di sfuggire troppo presto.
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