Nonostante il loro passato di rivalità , Novak Djokovic e Kyrgios sembrano aver trovato un terreno comune su temi fondamentali per il tennis. Oltre ad aver gareggiato in coppia nel torneo di Brisbane, i due si sono mostrati concordi su questioni come il caso doping di Jannik Sinner e, più recentemente, sulla distribuzione dei ricavi nel mondo del tennis.
ATP Brisbane, Djokovic: "Ha ragione Kyrgios, i tennisti non vengono pagati abbastanza"https://t.co/giU5a5bACC
— Ubitennis (@Ubitennis) January 2, 2025
“Nick ha ragione,” ha dichiarato Djokovic in conferenza stampa, “non stiamo parlando di opinioni, ma di dati di fatto: nelle principali leghe americane, i giocatori ricevono circa il 50% dei ricavi, mentre nel tennis siamo ben al di sotto di quella percentuale”. Djokovic ha spiegato come la struttura del tennis renda difficile affrontare questo problema.
“Il tennis è uno sport globale ma frammentato, governato da diverse entità . Gli Slam sono organizzati dall’ITF e dalle federazioni nazionali, mentre i tornei ATP e WTA seguono regole diverse. Ogni evento ha un prize money unico e, a seconda della nazione, ci sono leggi fiscali differenti“. Questa frammentazione, secondo Djokovic, complica qualsiasi tentativo di dialogo o cambiamento, lasciando i giocatori senza voce sulle questioni più importanti.
“È un paradosso,” ha detto, “perché noi dovremmo essere i protagonisti di questo business“. Il tennista serbo non ha risparmiato critiche dirette alle organizzazioni che governano il tennis. “La voce dei giocatori viene completamente ignorata. Non ci pagano abbastanza, e non siamo coinvolti nelle decisioni che contano”.
Intanto Djokovic, fresco della sua ventesima vittoria su altrettanti incontri contro Monfils, si prepara a sfidare lo statunitense Reilly Opelka nei quarti di finale. Il dibattito sollevato dal serbo e da Kyrgios potrebbe, in ogni caso, avere ripercussioni più ampie, spingendo a una riflessione profonda sulla sostenibilità e sull’equità economica del tennis professionistico.