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Gli arabi di Pif puntano il Giro d’Italia: nell’affare può rientrare anche un club della Serie A

L’Arabia Saudita continua la sua espansione nel mondo dello sport e guarda con interesse a due importanti realtà italiane: il Giro d’Italia e il Torino calcio. Secondo quanto riportato da Tuttosport, il Public Investment Fund (PIF), il fondo sovrano saudita, sarebbe pronto a esplorare possibili trattative con RCS Sport per acquisire il controllo della celebre corsa ciclistica. Parallelamente, non si escludono passi concreti per rilevare il Torino, squadra storica della Serie A.

Il Giro d’Italia nel mirino

L’interesse saudita per il Giro rientra nella strategia del PIF di inserirsi nei principali eventi sportivi globali. Il fondo non è nuovo a operazioni di questo tipo: in passato ha già tentato di entrare nel mondo del ciclismo attraverso il Tour de France. Il possibile coinvolgimento nella Corsa Rosa sarebbe un ulteriore passo verso la diversificazione delle loro attività sportive.

Sul fronte calcistico, il Torino rappresenta un club con un passato glorioso e un grande potenziale di crescita. Nonostante le smentite di Urbano Cairo, presidente del club, riguardo a una cessione imminente, il suo recente commento sulla possibilità di “passare la mano” potrebbe lasciare spazio a trattative. L’ingresso del PIF nel Torino sarebbe in linea con altre acquisizioni calcistiche già effettuate dal fondo, come quelle del Newcastle United e di club legati alla Saudi Pro League.

Rumor e scenari futuri

Il quotidiano Calcio e Finanza ipotizza che Cairo potrebbe essere tentato dalle offerte saudite per concentrare gli investimenti su un progetto televisivo. Partendo da La7, l’obiettivo sarebbe quello di creare un network in grado di competere con colossi come Rai e Mediaset. Sebbene al momento si tratti solo di voci, l’interesse saudita si inserisce in un quadro sempre più concreto di operazioni sportive e media a livello internazionale.

L’ingresso del PIF in realtà iconiche come il Giro d’Italia o il Torino potrebbe rappresentare un cambio di paradigma per entrambe. Da un lato, un rilancio delle ambizioni sportive e infrastrutturali, dall’altro un segnale di quanto lo sport italiano continui ad attrarre investitori internazionali di primo livello.

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