Calcio ed eccessi, ossia come dietro a vite che sembrano baciate dal successo e dalla fortuna si possono nascondere drammi personali che non immagineremmo. La carriera di Andy Van der Meyde è sempre stata fuori dagli schemi, sia dentro che fuori dal campo. In una sincera intervista a Prime Video, l’ex ala destra dell’Inter ha raccontato il periodo buio che ha segnato la fine della sua carriera calcistica.
Andy van der Meyde saying that playing for Everton were 'shit' and only two players could play football is absolute quality 😂
— Empire of the Kop (@empireofthekop) February 1, 2019
🎥Andy van der Meyde, YouTube pic.twitter.com/U3UX0YPFqR
Il trasferimento all’Everton, avvenuto nel 2005, segnò l’inizio del suo declino, sia professionale che personale. “Quando sono arrivato all’Everton, la mia carriera è finita“, ha ammesso senza giri di parole. Durante i suoi anni a Liverpool, Van der Meyde ha vissuto un’esistenza fatta di eccessi. Tradiva la moglie e trascurava la famiglia per rifugiarsi nell’alcol e nella droga.
“Uscivo tutte le sere, bevevo fino a quando l’alcol non faceva più effetto, e poi sono passato alla cocaina“, ha rivelato, descrivendo la sua totale perdita di controllo. La situazione personale di Van der Meyde influenzò inevitabilmente anche la sua carriera.
Calcio ed eccessi, l’importanza di chiedere aiuto
“Avevo problemi con l’allenatore e mia figlia era in ospedale“, ha raccontato l’ex calciatore. La spirale autodistruttiva raggiunse il suo culmine quando, a causa dell’abuso di cocaina, Van der Meyde rimase sveglio per due notti consecutive. Fu in quel momento che realizzò di essere sull’orlo della morte.
“Ho chiamato il mio agente e gli ho detto che dovevo andare via, altrimenti sarei morto“. Queste parole amare sono il frutto di un lungo processo di riflessione e di recupero della stabilità mentale. Van der Meyde si dice consapevole che non potrà mai perdonarsi per gli errori che ha commesso, ma ha anche avuto il coraggio di cercare aiuto, e alla fine è riuscito a uscire da un tunnel che lo ha portato sull’orlo dell’autodistruzione.
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