I tifosi, quelli veri, probabilmente possono tirare un sospiro di sollievo. Le indagini sulle curve dell’Inter e del Milan, che hanno portato a 19 arresti tra le due tifoserie, non dovrebbero portare a penalizzazioni in classifica per i due club. Il rischio di sanzioni economiche invece resta elevato, come evidenziato da La Gazzetta dello Sport. I fatti coinvolgono la Curva Nord nerazzurra e la Curva Sud rossonera, e la giustizia sportiva potrebbe infliggere multe salate alle squadre meneghine. L’accusa è di aver violato le norme sui rapporti non autorizzati con i gruppi organizzati di tifosi.
CdS – Milan e Inter partono da un assunto incontrovertibile: “non siamo indagati, ma siamo parte lesa, soggetti danneggiati.”
— Amala (@AmalaTV_) October 3, 2024
Per l’#Inter ogni passaggio nell'interlocuzione con gli ultrà, e ogni decisione di concedere o non concedere loro qualcosa, è sempre stato svolto… pic.twitter.com/KEbzR88ZXt
Un riferimento importante per comprendere la possibile evoluzione della vicenda delle due milanesi lo troviamo in un precedente che coinvolse la Juventus nel 2017. All’epoca, l’allora procuratore federale Giuseppe Pecoraro aveva chiesto 30 mesi di inibizione e una multa di 50mila euro per l’ex presidente bianconero Andrea Agnelli, oltre a due turni a porte chiuse per lo Juventus Stadium. Sebbene la Corte Federale avesse poi annullato l’inibizione di Agnelli, le sanzioni economiche furono significative: una multa di 100mila euro per l’ex Presidente bianconero e un’ammenda di 600mila euro per la Juventus, oltre alla chiusura della Curva Sud per un turno.
Il caso Juventus apre la strada dunque a una severa sanzione pecuniaria per Inter e Milan, pur in assenza di decurtazione di punti in campionato. Nel caso dei club milanesi, entrambi sembrano destinati ad affrontare un percorso simile, con multe e sanzioni legate alla gestione dei rapporti con le rispettive tifoserie.
Le sanzioni previste dal Codice di Giustizia Sportiva
Il Codice di Giustizia Sportiva prevede sanzioni ben precise in caso di violazioni riguardanti i rapporti tra società e tifoserie organizzate. L’articolo 25, comma 1, vieta esplicitamente alle società di contribuire finanziariamente o in altri modi al mantenimento di gruppi organizzati di tifosi, salvo quanto previsto dalla legge. In caso di violazione, le società di Serie A rischiano multe che vanno dai 10mila ai 50mila euro.
Per quanto riguarda i tesserati, il comma 10 dello stesso articolo impone il divieto di rapporti con esponenti di gruppi di sostenitori non autorizzati. Se violato, questo comporta una sanzione aggiuntiva di 20mila euro. Nel caso di Inter e Milan, il procuratore federale Giuseppe Chiné ha già richiesto i documenti dell’indagine dalla Procura di Milano, e i tesserati coinvolti potrebbero essere interrogati come “persone informate sui fatti”.
Possibili conseguenze per Inter e Milan
La situazione delle squadre meneghine sembra destinata a seguire lo schema già visto con la Juventus: nessuna penalizzazione sul campo, ma multe elevate e, eventualmente, chiusura di settori dello stadio. La pressione sulle società di Serie A, finalizzate a mantenere un controllo rigoroso sui rapporti con i tifosi organizzati è un tema sempre più sentito, considerate le frequenti collusioni con la malavita organizzata o locale. La stretta sulla situazione dei team milanesi potrebbe portare a una svolta più ampia, destinata a coinvolgere anche altre realtà.
In attesa di ulteriori sviluppi, Inter e Milan sembrano dunque destinate a dover pagare un prezzo significativo per la condotta delle loro curve, anche se per ora il rischio di penalizzazioni in classifica sembra scongiurato. La linea delle autorità è quella di considerare le società in un doppio ruolo: sono certamente vittime dei traffici di certi personaggi. Ma la collusione e il contatto con queste frange estreme della tifoseria organizzata non sarà più tollerata.
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