La scomparsa di Kata, la bimba peruviana a Firenze, continua a sollevare interrogativi e ad aprirsi a nuove ipotesi. Oltre al dramma di una giovane vita scomparsa nel nulla, emerge l’ombra di una possibile vendetta legata a un presunto stupro. Le testimonianze provenienti dagli occupanti dello stabile abbandonato, divenuto rifugio per un centinaio di sudamericani e romeni, inclusa la famiglia peruviana di Kata, raccontano di un episodio di violenza che potrebbe aver scatenato una spirale di violenza all’interno della comunità latinoamericana.
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Bimba scomparsa a Firenze: la pista dello stupro
Non si tratta solo di un caso di racket delle stanze occupate, ma di un evento che potrebbe avere innescato conseguenze tragiche, portando alla scomparsa della giovane. Gli inquirenti stanno ora indagando su questa pista e cercando di ricostruire gli eventi che hanno condotto a questo drammatico epilogo. Una testimonianza significativa arriva dalla compagna del peruviano che è caduto dal secondo piano dello stabile nel tentativo di sfuggire a un agguato. Questa donna racconta di una lite accaduta tempo fa tra uno dei capi dell’occupazione e la figlia, durante la quale si è parlato di uno stupro subito da una quindicenne, anch’essa peruviana ma esterna alla comunità dell’occupazione. Secondo quanto riportato, la ragazza sarebbe stata trascinata all’interno da individui del luogo, probabilmente tutti ubriachi. Da quel momento, la tranquillità sembra essere svanita e si è instaurato un clima di tensione. L’indagine si concentra ora su questa nuova pista e gli inquirenti stanno cercando di raccogliere ulteriori testimonianze e prove per fare luce su quanto accaduto. Nel frattempo, il padre di Kata, Miguel, è detenuto nel carcere di Sollicciano e ha tentato il suicidio due volte dopo aver appreso della scomparsa della sua bambina. Anche la madre, Katrhina, ha compiuto un gesto estremo ingerendo candeggina ed è attualmente ricoverata all’ospedale Careggi, dove dovrebbe essere dimessa oggi.
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L’intera vicenda continua a destare preoccupazione e indignazione nella comunità , richiamando l’attenzione sul tema della violenza e dell’insicurezza, soprattutto per le giovani donne. Le autorità competenti stanno lavorando per fare chiarezza su quanto accaduto e per portare alla luce la verità , nella speranza di trovare la giovane sana e salva o di fare giustizia nel caso in cui si siano verificati atti criminosi.
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Cosa c’entra questo con Kata?
La presunta violenza subita da Kata sembra essere collegata alla sua scomparsa secondo alcuni occupanti dello stabile abbandonato. Sostengono che il padre della presunta vittima di stupro potrebbe aver organizzato la sparizione come atto di ritorsione, pianificando accuratamente ogni dettaglio per non lasciare tracce. Nonostante questa teoria sia suggestiva, al momento non ci sono denunce ufficiali riguardo all’episodio di stupro. Nel frattempo, gli occupanti si accusano a vicenda e si scambiano ripicche. I connazionali di Kathrina, sospettati di aver perseguitato la sua famiglia dopo aver smesso di pagare l’affitto, ribattono accusandola di cercare di farsi pagare. Gli investigatori stanno esaminando un post minaccioso su Facebook, scritto da un connazionale, che mette in guardia Kathrina e la sua famiglia. Le indagini sono approfondite, i carabinieri hanno identificato e fotografato tutti gli occupanti, estendendo la ricerca anche agli edifici vicini. Sono state ispezionate pareti di cartongesso, tombini e pozzi, e sono state effettuate perquisizioni porta a porta in tutti gli appartamenti. Nessun dettaglio viene trascurato nell’indagine per trovare Kata e risolvere il caso.