Il giorno dopo è ancora più amaro. La Fiorentina torna da Parma con una sconfitta che pesa come un macigno e riaccende l’allarme su tutta Firenze. La vittoria con l’Udinese, che sembrava aver restituito ossigeno e fiducia, appare già lontanissima. Al Tardini c’erano in palio punti salvezza vitali e invece i viola restano inchiodati in fondo, con il Genoa quartultimo a +5 e una gara da recuperare.
Non hanno mai voluto farsi affiancare da uomini “di calcio” forti e competenti per timore che togliessero loro potere e ne svelassero il bluff.
— Luca Speciale (@SpecialeLuca) December 28, 2025
Hanno buttato decine di milioni, tentando spesso la sorte . Uno si è dimesso, l’altro che aspetta?#Fiorentina pic.twitter.com/90c3NFBTut
La prestazione, a tratti, non è stata nemmeno disastrosa. Dopo il gol di Sorensen, la squadra non si è sciolta come in altre occasioni, ha reagito, ha creato chance nitide per pareggiare. Ma tra imprecisione sotto porta e frenesia, tutto è rimasto incompiuto. Alla fine conta solo il risultato: zero punti e una situazione sempre più compromessa. (continua dopo la foto)

Per Paolo Vanoli la panchina scotta più che mai. Subentrato a Stefano Pioli in corsa, l’ex tecnico del Torino non è riuscito finora a dare quella scossa netta che la società si aspettava. I segnali di vita visti a Parma non bastano ad alleggerire il giudizio: la Fiorentina è ultima e il tempo stringe.
La prossima sfida con la Cremonese diventa uno spartiacque totale. Una vittoria potrebbe tenere Vanoli in sella, almeno per ora. Un altro passo falso aprirebbe immediatamente il dossier allenatore, con decisioni che potrebbero arrivare senza troppi indugi.
In città cresce l’attesa per l’arrivo di Fabio Paratici, visto come una sorta di deus ex machina chiamato a mettere ordine nel caos. Con il mercato di gennaio alle porte, nessuna posizione è davvero al sicuro. Ma il nuovo direttore tecnico si trova davanti a un quadro tutt’altro che semplice.
Sul piano economico pesa il ricco triennale ancora legato a Pioli, che limita le possibilità di manovra. E anche sul piano sportivo la panchina viola, oggi, è una patata bollente che pochi accetterebbero con entusiasmo. (continua dopo la foto)

La prima ipotesi porta proprio a Pioli: Paratici potrebbe sondarne la disponibilità a tornare. In caso di risposta negativa, si aprirebbe la strada a una risoluzione. Solo allora partirebbe davvero la caccia al nuovo allenatore.
I profili che circolano sono noti: Beppe Iachini, garanzia quando si parla di salvezze; Thiago Motta, ancora sotto contratto con la Juventus; Paulo Sousa, già alla guida della Fiorentina tra il 2015 e il 2017. Idee diverse, scenari complessi, una sola certezza: la partita con la Cremonese vale molto più di tre punti. Per Vanoli, forse, vale tutto.
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