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Ferrero rompe il silenzio: “Alcaraz? Magari se ci fossimo parlati…”. E una frase su Sinner accende il dibattito

Juan Carlos Ferrero rompe il silenzio e lo fa scegliendo il momento più simbolico, la vigilia di Natale, con un’intervista esclusiva a Marca. È la prima presa di posizione pubblica dopo la separazione da Carlos Alcaraz, un addio che ha sorpreso l’ambiente del tennis e che l’ex coach spagnolo prova ora a spiegare, senza retorica e senza colpi bassi.

Ferrero parte dalle ragioni della rottura, riportando tutto su un piano pratico e professionale. “Quando finisce una stagione, certe cose vanno riviste, soprattutto sui contratti. C’erano punti su cui non eravamo d’accordo. È normale: ognuno prova a portare acqua al proprio mulino”. Il rimpianto, però, resta chiaro: “Forse si sarebbero potute risolvere se ci fossimo seduti a parlare. Alla fine non l’abbiamo fatto e abbiamo deciso di non continuare“.

Nessun dettaglio sui punti di frizione, ma un concetto netto: le divergenze c’erano, non sono state affrontate fino in fondo e da lì si è arrivati alla separazione. (continua dopo la foto)

Ferrero tiene a sgombrare il campo da sospetti e letture maliziose. “Tra me e Alcaraz le cose sono sempre andate bene, non abbiamo mai avuto discussioni”. Anzi, il tecnico sottolinea come l’ultima stagione sia stata positiva anche sul piano umano, aiutata dall’ingresso nello staff di Samuel Lopez, descritto come una ventata d’aria fresca.

Spiega così anche il senso del messaggio pubblicato su Instagram dopo l’addio: “Quando l’anno si è chiuso a Torino, tutti avevamo in testa l’idea di continuare. Poi è successo quello che è successo, ma in quel momento il pensiero era davvero quello”.

Uno dei passaggi più delicati riguarda l’aspetto finanziario, su cui Ferrero si mostra infastidito. “Mi ha dato fastidio che si parlasse di soldi. Ho dimostrato per tutta la carriera che non sono mai stati la cosa più importante per me“. Smentisce con decisione l’idea di richieste economiche al rialzo come causa dell’addio.

Chiarisce anche il ruolo di Alcaraz nella fase finale: “Non gli ho comunicato io che non sarei più stato il suo allenatore. Ho verificato prima che fosse a conoscenza di tutto. Da lì in poi ho parlato solo con chi dovevo. Carlos sapeva“.

Sul domani Ferrero predica cautela. “Ho ricevuto alcune offerte, ma non è il momento giusto. Mentalmente sono ancora lì”. Poi, però, arriva la frase che accende i tifosi, soprattutto quelli italiani, alla domanda su un’eventuale collaborazione futura con Jannik Sinner: “È una cosa su cui dovrei riflettere. Sono entrambi giocatori straordinari, ma ora non è il momento di dire sì o no”. (continua dopo la foto)

Jannik Sinner durante una conferenza stampa dopo la vittoria alle Atp Finals

Una porta non chiusa, detta quasi sottovoce, ma sufficiente a far rumore. In chiusura, parole di fiducia per Samuel Lopez, possibile nuovo coach a tempo pieno di Alcaraz: “La responsabilità è enorme, ma conosce già la squadra e ha esperienza. L’anno con noi è stata la migliore preparazione possibile”.

Ferrero parla senza veleno, ma con sincerità. E lascia una sensazione forte: una storia importante è finita senza esplodere, ma con qualche frase non detta che pesa ancora. E che, inevitabilmente, continua a far discutere.

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