Sergio Conceição, ex allenatore del Milan e oggi alla guida dell’Al-Ittihad di Benzema, ha parlato a cuore aperto della sua esperienza rossonera, con un focus particolare sul rapporto con la società e la dirigenza. Il tecnico portoghese non ha nascosto le difficoltà incontrate durante i sei mesi in Italia, nonostante i trofei conquistati.
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“I risultati ci sono stati” ha spiegato Conceição. “Due derby vinti, la Supercoppa italiana, vittoria contro la Roma, ritmo da Europa League e quinto posto in campionato. Dispiace per la finale di Coppa Italia, ma alcune cose non mi sono piaciute”.
L’allenatore ha subito chiarito quali: “C’era instabilità a livello societario, l’ambiente attorno alla squadra non era buono e la dirigenza non mi ha supportato. Dopo la vittoria della Supercoppa giocammo col Cagliari e già circolavano voci che il club stesse seguendo altri allenatori. Io pensavo a lavorare e a vincere, col peso dei risultati, ma non ho avuto tempo di lavorare a tutti i livelli”.
Conceição ha difeso i suoi giocatori: “Mai tradita dai calciatori, erano con me. Theo stesso lo ha confermato. Io pretendo rigore, disciplina ed esigenza, ma anche relax quando serve. Tutti i giocatori sono uguali davanti alle mie regole”.
“Sarei rimasto”, ha ammesso, “ma con alcuni cambiamenti. Mi tengo stretto ciò che abbiamo fatto“. L’allenatore ha ricordato anche la sua filosofia di coinvolgere i giocatori: “Studiare passioni e hobby dei calciatori fa parte del mio metodo. Aiuta a entrare nella loro testa, a motivarli e creare un gruppo coeso”.
Conceicao critica la dirigenza del Milan
Dalla vittoria con il Porto ai ricordi di famiglia, Conceição ha mostrato la sua visione del calcio e della vita: resilienza, rigore e fede. “In acque dolci non si raggiungono grandi conquiste, serve la tempesta“, ha citato Mihajlovic, sintetizzando il suo approccio anche al Milan, dove la tempesta societaria e la mancanza di supporto dirigenziale hanno reso l’esperienza intensa ma incompleta.
Conceição oggi guarda all’Arabia Saudita, ma le dichiarazioni sul Milan offrono uno spaccato sincero su quanto l’ambiente e la dirigenza possano incidere anche sui successi di un allenatore vincente.
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