Il Milan esce dal derby con la soddisfazione di una vittoria “alla Allegri” e di una classifica che sorride. La partita con l’Inter, però, dimenticando per un attimo l’euforia per la vittoria, ha segnalato anche alcuni problemi: questa squadra sa soffrire, sa difendersi e può puntare in alto, ma se vuole andare fino in fondo deve migliorare. Siamo a fine novembre, il cammino è lungo, ma per Allegri il successo nella stracittadina può diventare una rampa di lancio verso obiettivi ambiziosi.
UNA SENTENZA! #Pulisic ha segnato 3 gol nelle ultime 4 partite contro l'Inter e ogni volta il Milan ha poi vinto la partita. Dal suo arrivo in Italia ha preso parte a 48 reti, sommando gol e assist, in Serie A. Nessuno ha fatto meglio, alla pari di Lautaro #InterMilan pic.twitter.com/0JYzTaGGH7
— Daniele Grassini (@DaniGrassini) November 24, 2025
La squadra aveva già mostrato di poter competere con le big battendo Napoli e Roma, ma il derby aggiunge sostanza. Nello stesso tempo, la vittoria non deve far dimenticare i difetti emersi. L’Inter ha sprecato e Maignan è stato eccezionale, ma i numeri parlano di una partita in cui i nerazzurri sono stati predominanti per larghi tratti. Stavolta è finita nel modo sperato, ma non può andare sempre bene. (continua dopo la foto)

La partita non è stata brillante. È stata una vittoria di volontà, di tenuta mentale anche nei momenti più difficili. Un 1-0 “di misura” che ha confermato some il Milan sappia chiudersi, stringere i denti e portare a casa il risultato anche in condizioni di estrema difficoltà. Alla fine l’ha risolta Pulisic, ma non si può dimenticare che è stato l’unico tiro in porta della gara, mentre l’Inter ha colpito due legni e creato almeno tre occasioni oltre al rigore sbagliato da Calhanoglu.
Il protagonista assoluto è stato Mike Maignan, decisivo in almeno 3 occasioni. Con lui, un reparto difensivo che ha saputo resistere alle ondate nerazzurre iniziali e finali con ordine. Non è la miglior retroguardia del campionato, Roma, Bologna e Como hanno fatto meglio, ma aver contenuto il miglior attacco della Serie A dà una spinta enorme in termini di fiducia e consapevolezza.
Davanti, invece, resta qualcosa da migliorare. Il rientro di Pulisic ha fatto tutta la differenza del mondo, mentre Leao ha alternato lampi e pause. È mancata precisione negli ultimi metri, sia nelle rifiniture sia nelle transizioni che potevano chiudere il match. Sono aspetti su cui Allegri lavorerà, anche perché l’assenza di impegni europei permette una gestione più mirata delle energie e permetterà anche di curare alcuni dettagli. (continua dopo la foto)

All’orizzonte c’è un doppio confronto con la Lazio: prima a San Siro in campionato, poi all’Olimpico per la Coppa Italia. A seguire un periodo sulla carta più morbido, con Torino, Sassuolo, Verona e Genoa. Nel mezzo la trasferta in Arabia per la Supercoppa, dove il Milan si presenterà da campione in carica, con l’occasione di mettere in bacheca il primo trofeo dell’anno.
Il derby dice che sognare non è proibito. Allegri lo sa, la squadra anche. Il resto dipenderà dalla capacità di crescere davanti senza perdere quella capacità di soffrire che ieri ha fatto tutta la differenza. Ma che da sola non può bastare. Allegri lo sa ed è già al lavoro.
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