Come Steve Jobs, ma fino a un certo punto. Antonio Conte vuole una squadra affamata, quello sì, ma non folle. “L’entusiasmo dei folli ti fa tralasciare la realtà, il lavoro, il dettaglio e la determinazione per ottenere i tre punti. Invece dobbiamo avere voglia e cattiveria per incrementare l’entusiasmo. Come? Vincendo contro la Spal, giocando con la giusta mentalità, come stiamo facendo in questo periodo. Nelle ultime partite abbiamo dimostrato di avere più voglia di vincere degli avversari”.
Il manifesto contiano è tutto in queste parole, pronunciate alla vigilia della sfida tra l’Inter e la Spal. A San Siro servirà “l’aiuto del pubblico”, perché contro Semplici e i suoi ragazzi “sarà una partita difficile”. A Roma e Barcellona, questo il messaggio, si penserà quando sarà il momento. L’idea è che non ci sarà grande turnover, soprattutto davanti.
Oltre Lautaro-Lukaku c’è di più
Dopo il successo contro lo Slavia Praga, gli uomini copertina sono sicuramente Lautaro Martinez e Romelu Lukaku. “Sono cresciuti molto, l’ho detto anche prima della sfida di Champions. Ma è tutta la squadra a essere diversa. Loro due stanno imparando a capire in che posizione stare, stanno lavorando per sfruttare al meglio le loro caratteristiche”. Si segna di più, si subisce di meno. “Abbiamo avuto più tempo per lavorare su alcune situazioni difensive, quando giochi ogni tre giorni è difficile”. Difficile però che si assista a un cambio di modulo, per esempio al 4-3-3. “Può essere utile quando dobbiamo forzare alcune situazioni, ma non si deve perdere l’equilibrio: con tre attaccanti lo perdi in fase difensiva”.
Conte e il turnover, rapporto complicato
La Spal è penultima, all’orizzonte ci sono Roma e Barcellona, ma il pensiero è tutto per i biancoazzurri, anche perché la Juventus è sempre davanti. “Nel calcio di scontato non c’è niente. Per me c’è solo un obiettivo, incamerare altri tre punti perché dobbiamo mettere fieno in cascina”. Sembra quindi che davanti giocheranno Lukaku e Lautaro, con Sebastiano Esposito in panchina: “Ho grande considerazione di lui, ma cercherò di mettere la migliore formazione possibile. Dovesse esserci uno stop, l’entusiasmo si dimezzerebbe”. E su Gabigol, Nainggolan e Icardi: “Sono felice per Gabigol, ma ora non lo considero un mio giocatore. Siamo contenti che chi è andato via stia facendo bene, speriamo in un ritorno economico”.
Torna Ronaldo, ma il tridente è escluso
Anche Maurizio Sarri è diventato, in questa sua esperienza alla Juventus, un teorico dell’equilibrio. Lo ribadisce alla vigilia della sfida contro il Sassuolo. “Cristiano Ronaldo è una risorsa immensa. L’alternanza davanti mi sembra normale, abbiamo tre giocatori di livello mondiale e stanno facendo bene. Hanno potenzialità enormi. Questi giocatori hanno sempre l’ansia del gol, perché per loro è normale segnare. Come ho detto a inizio anno, Ronaldo è diverso da tutti gli altri. E la squadra ha accettato questa situazione. Lo dimostra il fatto che stanno facendo molto bene anche gli altri attaccanti, quindi non vedo un problema”. Escluso, almeno in questo momento della stagione, il tridente: “Sarebbe problematico per le caratteristiche dei giocatori, perché servirebbero o due attaccanti esterni o due trequartisti, e non è il caso nostro”.
De Ligt cresce, merito anche di Barzagli
Da quando Andrea Barzagli è entrato nello staff tecnico, il rendimento di Matthijs De Ligt è sensibilmente migliorato. Merito (anche) dell’ex centrale bianconero, come sottolinea Sarri. “Barzagli è una risorsa, nella fase difensiva individuale può insegnare tantissimo. Al di là del lavoro sul campo, se un giocatore si siede un quarto d’ora e vede un filmato insieme a lui può capire cose interessanti. De Ligt si sta abituando al nostro campionato e al nostro modo di giocare, che avesse qualità era evidente sin dall’inizio”.
Corsa al Pallone d’Oro
Infine, un passaggio sul Pallone d’Oro, che sembra virtualmente nelle mani di Lionel Messi. “Non so chi lo vincerà, io penso e spero che lo vinca Ronaldo. Spero che De Ligt possa contendere la vittoria per quel che riguarda i giovani, e spero che quella di Paulo Dybala in futuro sia una candidatura estremamente seria. Anche se a me i premi individuali interessano poco”.