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Italtennis, non solo Sinner e Musetti: la Top 100 parla azzurro

L’onda lunga del tennis azzurro avanza impetuosa. Accanto al fenomeno Jannik Sinner e al talento di Lorenzo Musetti, il movimento italiano vive un momento che non ha precedenti, sostenuto da numeri che ci riempiono di orgoglio e da risultati che solo qualche anno fa sarebbero stati inimmaginabili per il nostro movimento della racchetta.

La classifica Atp elaborata sommando i punti dei giocatori presenti nella top 100 consegna all’Italia un primato storico: 23.732 punti complessivi, appena sopra gli Stati Uniti (23.074). È un sorpasso a suo modo storico, arrivato all’indomani del nuovo trionfo di Sinner a Torino, e racconta di un movimento in costante crescita che, oltretutto, è seguito da un vivaio di giovani campioni in erba (fra tutti Federico Cinà, che ha già ottenuto un paio di vittorie Atp).

Sul terzo gradino del podio c’è la Spagna guidata da Carlos Alcaraz (18.099). Poi Francia (14.023) e un gruppo di nazioni comprese tra 7.631 e 7.019 punti: Argentina, Russia, Australia, Serbia, Canada e Germania. Dati che confermano quanto il 2025 sia stato un anno straordinario per l’Italia, che gode ora di un credito mai avuto prima nel circuito.

Il contributo di Sinner è determinante: i 1.500 punti delle Finals hanno ampliato il margine su Taylor Fritz, primo americano in classifica. Musetti, con la sua prima qualificazione al torneo di Torino e il successo su De Minaur, ha scavalcato Ben Shelton. L’Italia piazza così due giocatori tra i primi dieci al mondo, con quattro azzurri che gravitano stabilmente nella top 30. (continua dopo la foto)

Il gruppo alle spalle dei due big ha trovato continuità: Flavio Cobolli e Luciano Darderi hanno raggiunto il loro best ranking; Lorenzo Sonego ha chiuso in crescita; Matteo Berrettini, condizionato dagli infortuni, resta comunque un punto di riferimento. A completare lo scenario ci sono Matteo Arnaldi, Mattia Bellucci e Luca Nardi, tutti capaci di migliorarsi durante la stagione.

Un altro dato significativo è l’età: esclusi Sonego e Berrettini, tutti gli altri azzurri di vertice hanno tra 22 e 24 anni. E dietro scalpitano i giovanissimi Cinà e Vasamì, pronti a misurarsi nei tornei più impegnativi.

La forza del movimento si riflette anche nei titoli: gli italiani hanno raccolto 11 trofei Atp nel 2025. Sinner ha dominato con due Slam, le Finals, il Masters 1000 di Parigi e i tornei 500 di Pechino e Vienna. Darderi ha conquistato tre 250, Cobolli ha firmato il 500 di Amburgo e il 250 di Bucarest.

Per Musetti l’appuntamento con un trofeo è solo rimandato: tre finali raggiunte a Montecarlo, Chengdu e Atene, sono il segno della sua crescita non ancora conclusa e gli consentono di essere considerato una presenza ormai stabile nell’élite del tennis mondiale.

Nel racconto del tennis italiano c’è spazio anche per Jasmine Paolini, capace di restare nelle prime dieci al mondo per il secondo anno consecutivo. Un tassello fondamentale in un panorama che non è mai stato così competitivo.

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