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Immenso Pogacar, vince per la quinta volta consecutiva il Giro di Lombardia

Alle 16.50, a Bergamo, Tadej Pogacar taglia il traguardo a braccia alzate, solo, come un rito ormai consueto. Il 27enne sloveno conquista il quinto Lombardia consecutivo, rendendo abituale ciò che per chiunque altro sarebbe un miracolo sportivo. Con questo successo, lo sloveno entra ufficialmente nella leggenda del ciclismo mondiale, superando Fausto Coppi e firmando la decima Monumento della sua carriera.

Il “Campionissimo” del nostro tempo ha vinto il Lombardia per la quinta volta di fila, un’impresa mai riuscita a nessuno. Neppure Coppi, che si era fermato a quattro vittorie consecutive, prima di aggiungere la quinta solo cinque anni più tardi, nel 1954. Pogacar, invece, non ha lasciato nemmeno un’edizione agli avversari: dal 2021 al 2025, ha trasformato la “Classica delle foglie morte” in un suo giardino privato.

Partito a 37 km dall’arrivo, ha salutato il gruppo come se fosse un allenamento, lasciando solo le briciole a Remco Evenepoel, secondo a 1’48”, e all’australiano Michael Storer, terzo. Una tirannia che ha reso vano ogni tentativo collettivo: “Tutti contro Pogi” è diventato uno slogan privo di senso.

La corsa è iniziata con l’atmosfera delle grandi occasioni, lungo il Lago di Como e con il passaggio simbolico alla Madonna del Ghisallo, santuario dei ciclisti. Poi, come sempre, è stato Pogacar a riscrivere la trama. Prima la caduta di Hindley, poi l’allungo di Quinn Simmons, scattato di potenza per tentare la fuga, ma incapace di resistere al ritorno dello sloveno. Quando il gruppo ha affrontato il Passo di Ganda, Pogacar ha deciso che era il momento: a 37 km dal traguardo ha salutato tutti e non si è più voltato. (continua dopo la foto)

Dietro, Evenepoel ha cercato di limitare i danni, trovandosi persino una moto ferma davanti negli ultimi chilometri, ma non è mai riuscito a colmare il divario. Pogacar, invece, è sceso a Bergamo Alta tra due ali di folla e si è lanciato verso la vittoria in viale Roma, scrivendo un’altra pagina immortale del suo dominio.

Nel 2025 lo sloveno ha firmato una stagione irripetibile: Fiandre, Tour, Liegi, Mondiale, Europeo e ora il Lombardia. Sarà anche un anno chiuso qui per lui, ma il segno lasciato è indelebile.

C’è chi parla di monotonia, di un ciclismo dominato da un solo uomo. Ma quando quell’uomo si chiama Tadej Pogacar, lo sport diventa spettacolo. E, francamente, nessuno si stupisce più di assistere a un dominio che si protrae a colpi di pedale.

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