
Formula 1, il Gran Premio di Singapore ha consegnato una bella vittoria a George Russell, seguito da Max Verstappen e Lando Norris, e allo stesso tempo ha messo in evidenza le difficoltà della Ferrari. La stagione della Rossa continua a essere un calvario: a sei gare dal termine, Maranello si ritrova relegata al ruolo di quarta forza del campionato, lontana dalle ambizioni di inizio anno, mentre Red Bull e Mercedes sono riuscite a raddrizzare l’annata.
In ferraglia adesso il problema è Leclerc 🤡 l’unico pilota a podio l’unico pilota che mette il cuore l’unico pilota che da 8 anni a questa parte ha sempre espresso il suo desiderio di vincere con la rossa
— La favuz 🏎️ (@leclerkina16) October 7, 2025
Ferrari siete diventati la barzelletta della formula 1 pic.twitter.com/iXayVOg4uk
Nel retropodio, dove i primi tre classificati si fermano a commentare la gara e guardare gli highlights, il discorso è scivolato inevitabilmente sul team italiano. Russell ha introdotto il tema con discrezione, ma Norris non si è trattenuto, con un commento diretto e drastico.
“Oggi era piuttosto lenta la Ferrari“, ha affermato il pilota McLaren. Russell ha cercato di smorzare i toni, parlando di un avvicinamento, ma Norris ha subito puntualizzato i numeri: Hamilton e Leclerc erano distanti circa 25-26 secondi, praticamente un abisso in pista.
Il pilota Mercedes ha provato a minimizzare parlando di replay e di percezioni sbagliate, ma Norris ha chiuso la questione senza mezzi termini: “Dovevano essere 25 secondi dietro di me, quindi 35 dietro di te“. Verstappen, ha ascoltato in silenzio e non ha fatto commenti, ma un sorriso sornione ha tradito il suo divertimento nell’ascoltare i commenti caustici sulle Ferrari.
Formula 1, Ferrari “bullizzata” anche nel dopo corsa
La scena conferma che le prestazioni della Rossa siano ormai oggetto di discussione e di dileggio anche tra i rivali, con piloti che, tra ironia e analisi spietate, sottolineano il divario attuale della scuderia di Maranello rispetto a McLaren, Mercedes e Red Bull.
La Ferrari, insomma, viene “bullizzata” anche dopo le corse. E anche se questo ferisce l’orgoglio del team e dei tifosi, è difficile dare torto ai piloti, perché fotografano una realtà che è peggiore delle peggiori previsioni.
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