
La Juventus esce dal big match con il Milan con molte domande, tanti dubbi e poche risposte. La squadra di Igor Tudor, dopo un primo tempo equilibrato ma senza guizzi, ha subito le iniziative rossonere e si è salvata dalla sconfitta solo grazie agli errori di Pulisic dal dischetto e di Rafael Leao sottoporta. In ogni caso, la Juve è al quinto pareggio consecutivo e le cose non sembrano affatto migliorare.
𝐓𝐎𝐏 𝟓 𝐒𝐄𝐑𝐈𝐄 𝐀 – 𝟔ª 𝐆𝐈𝐎𝐑𝐍𝐀𝐓𝐀
— Calcio 360 gradi Italia (@calcio_360gradi) October 6, 2025
🏆| Napoli e Roma si godono la vetta, con 15 punti in classifica. Poco dietro si trova il Milan in 3ª posizione con 13 punti all’attivo, mentre Inter e Juventus si trovano a pari merito in 4ª posizione con 12 punti. pic.twitter.com/9QLYTx88bo
Quello che colpisce di più è che “l’attacco atomico” assemblato dalla dirigenza con gli acquisti di Jonathan David, di Openda e dello stesso Zhegrova (con l’aggiunta di Vlahovic) sino ad ora è stato un mezzo disastro. Un solo gol segnato da David con il Parma e poi uno sprofondo che coinvolge anche Yildiz, apparso in netta involuzione rispetto a inizio stagione.
Doveva essere un tridente da cento milioni, è diventato un rebus che Igor Tudor non riesce a risolvere. Né Jonathan David, né Dusan Vlahovic, né Lois Openda trovano più la via della rete. Tre attaccanti abituati a segnare 50-60 gol complessivi a stagione ora sono fermi e spaesati, e la squadra ne risente pesantemente. Ma sarebbe sbagliato dare la colpa solo alle punte: è tutto l’impianto di squadra che non funziona. (continua dopo la foto)

Contro il Milan, l’ennesima prova deludente: David titolare si è mangiato un gol scivolando goffamente, poi Openda nella ripresa non ha fatto di meglio. Vlahovic, entrato nel finale, ha mostrato almeno un po’ di grinta ma… a centrocampo, con un bel recupero dopo aver perso una palla pericolosa.
Insomma, cambiano gli uomini e i moduli ma il risultato resta lo stesso: zero gol dai centravanti e un Yildiz quasi irriconoscibile, mentre Zhegrova è ancora avulso dal progetto. L’arsenale offensivo bianconero sembra essersi completamente inceppato, e la pazienza dei tifosi inizia a scarseggiare.
Il tecnico croato ha provato ad alternare i suoi cannonieri in una sorta di giostra continua. Finora, però, il suo approccio “democratico” rischia di confondere gli attaccanti. Nessuno si sente davvero titolare, e la sensazione è che ogni partita diventi un esame da dentro o fuori. “Se non segno, torno in panchina”: un pensiero che, psicologicamente, pesa come un macigno.
Numeri alla mano, il quadro è impietoso. David è fermo al gol del debutto contro il Parma, Vlahovic non segna dal 16 settembre (doppietta al Borussia Dortmund) e Openda, arrivato a inizio mese per 43 milioni, non ha ancora esultato nemmeno una volta. (continua dopo la foto)

La Juventus non può permettersi di restare senza gol, soprattutto con tre punte dal costo e dagli stipendi così alti. David è stato il grande colpo a parametro zero ma è costato molto in commissioni ai procuratori, Vlahovic guadagna un milione al mese fino a giugno, Openda è costato come un gioiello.
Juventus, l’attacco con le polveri bagnate
Tutti, però, oggi sembrano ingabbiati, spaesati e – questo è un altro punto preoccupante – non vengono riforniti in modo adeguato da una squadra che sembra vivere sui guizzi di Conceicao, altrimenti non riesce a creare occasioni.
La sosta potrebbe essere un’occasione per Tudor per stabilire gerarchie chiare e restituire fiducia ai suoi numeri nove. Perché non è credibile che tre bomber di questo livello abbiano perso insieme il senso del gol. Se la situazione non cambia in fretta, il rischio è che la Juventus paghi carissimo questa sterilità. E il problema vero è di squadra, non di singoli calciatori.
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