
Ogni partita dell’Inter di Cristian Chivu sembra essere passata al setaccio dai “tribunali social”, più che dagli analisti di calcio. È lì che si leggono giudizi tranchant sulla presunta “povertà tattica” della squadra o sull’idea di replicare lo schema inzaghiano senza il tecnico piacentino. Sono gli stessi che, dopo mezz’ora di Ajax-Inter, avevano già emesso la loro sentenza, salvo poi esultare al novantesimo per un successo importante.
“Volevi fare 3-5-2 o partire con un altro modulo e sei soddisfatto del mercato?”#Pandev
— Alessandro (@90ordnasselA) September 17, 2025
“Sei diventato giornalista…”#Chivu pic.twitter.com/6196L2AR0x
Il peso della scelta
Il 18 settembre fotografa una verità parziale: per Chivu non c’è ancora una risposta definitiva. L’ex difensore non è stata la scelta più ovvia della dirigenza, ma ha accettato una sfida che molti vedono come proibitiva. Il mercato estivo non ha contribuito a chiarire la rotta: tra innesti molto giovani, senatori confermati e profili ultratrentenni ancora centrali, l’Inter sembra rimasta a metà strada, con qualche incongruenza nella costruzione della rosa. Il rischio è quello di un’“incompiuta” di lusso.
L’intelligenza di aspettare
Ad Amsterdam, nonostante le difficoltà, Chivu ha scelto la via più prudente: restare fedele a un impianto inzaghiano che i giocatori conoscono meglio di lui, almeno per ora. Ha difeso il gruppo, da Sommer in giù, rinviando rivoluzioni che sarebbero premature. Lo stesso tecnico, nel post-partita, ha spiegato: “non sono scemo, vado avanti con le mie idee ma senza fare danni”. Una dichiarazione che rivela equilibrio e consapevolezza.

Champions, il peso del debutto
Il match di Amsterdam è stato il primo in Champions League dopo la finale persa a Monaco di Baviera. E, al netto dei giudizi estetici, la vittoria ha certificato un dato: questa Inter non ha più timore dell’Europa che conta. Dopo la caduta col PSG, arrivava un esame delicato. Uscirne con tre punti, anche se con luci e ombre, vale più di un semplice risultato: significa che la squadra resta competitiva e che la Champions non è più un tabù.
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