
La Nazionale italiana affronta un momento delicato, con il percorso verso i Mondiali 2026 che non può più registrare passi falsi. Il timore di un’altra esclusione, dopo quelle del 2018 e del 2022, è vivo e l’attenzione mediatica è altissima. Gian Piero Ventura, ex commissario tecnico degli Azzurri, ha voluto fare il punto sul presente della squadra e sul lavoro del nuovo ct, evidenziando un cambio di clima rispetto al recente passato.
#Ventura elogia #Gattuso: "Ha riportato tanta serenità nel gruppo" https://t.co/1TPiQCQS52
— CalcioNapoli1926.it (@cn1926it) September 8, 2025
Ospite a Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1, Ventura ha commentato il match contro l’Estonia: “La partita è stata bella soprattutto dal punto di vista della voglia. Ho avuto la sensazione che ci fosse una grande disponibilità reciproca. Gattuso ha riportato serenità, un po’ di fiducia e un pizzico di allegria. Si è rivisto spirito di sacrificio ed entusiasmo nella squadra: tutti segnali positivi“.
Secondo l’ex ct, la differenza con la gestione Spalletti è netta: “Con lui in panchina si percepiva come i giocatori avessero la testa pesante, adesso invece ce l’hanno sgombra”. Ventura sottolinea come la squadra abbia finalmente trovato un clima più leggero e costruttivo, elemento fondamentale in vista dei prossimi impegni di qualificazione.
Riguardo alla gara di questa sera, valida per le qualificazioni ai Mondiali 2026, Ventura mette in guardia: “Israele è un avversario delicato perché arrivano da un periodo difficile. Non si può sbagliare, altrimenti diventerebbe una salita dura da scalare“. L’ex ct richiama l’importanza di approcciarsi con concentrazione e determinazione a ogni match, senza sottovalutare gli avversari.
Ventura ha anche commentato l’inserimento dei giovani nella Nazionale, come Pio Esposito, attaccante dell’Inter convocato per la prima volta nella squadra maggiore: “Sono contento che con una presenza in Serie A sia stato chiamato: da un lato c’è la speranza che vada bene, ma per fare tutto in fretta c’è il rischio di bruciarlo“.
L’ex ct ha fatto un parallelo con Camarda, considerato un astro nascente ma costretto a cercare spazio a Lecce. “È il sistema che deve mettere la Nazionale nelle condizioni di poter fare delle scelte di continuità“, ha concluso, evidenziando come la crescita dei talenti dipenda anche da strutture e programmazione.
Non poteva mancare un riferimento alla mancata qualificazione al Mondiale 2018: “All’epoca si è parlato solo dell’allenatore e nel girone si poteva qualificare solo la prima, e la più forte era la Spagna. È il sistema che deve creare i presupposti per tornare grandi: un tempo giocavamo la Coppa del Mondo per vincerla, ora parliamo di speranza di andarci“.
Ventura lancia così un messaggio a tutto l’ambiente: per riportare l’Italia ai vertici mondiali servono scelte strutturate, giovani ben gestiti e un clima sereno in squadra, elementi che Gattuso sembra aver iniziato a ricostruire.
Leggi anche:
- Milan, da problema a risorsa: per Allegri l’equilibrio passa dal centrocampo
- Gattuso guida la Nazionale verso Israele: “L’importanza dei giocatori in panchina”