
Le gare estreme mettono a dura prova anche i corpi più preparati, specialmente nelle corse a tappe di ciclismo su strada. Alte temperature, umidità soffocante e percorsi massacranti possono trasformare una competizione in un vero e proprio rischio sanitario. Gli sportivi si spingono ai limiti, ma a volte il fisico manda segnali che non vanno trascurati.
🚴♂️ Come aveva fatto qualche giorno fa la sua compagna di team e connazionale Puck Pieterse, oggi è stato il turno del fenomeno neerlandese Mathieu #vanderPoel 🇳🇱 per delineare il proprio #calendario della seconda parte di stagionehttps://t.co/Xbrs5EtS9b
— Giovanni Oriolo (@giovioriolo) August 19, 2025
Può trattarsi di malori improvvisi, affaticamento acuto e anche di problemi respiratori e virus che possono colpire senza preavviso. Ignorare questi segnali può compromettere stagioni intere e lasciare strascichi anche dopo la guarigione.
Ed è proprio questo il caso di uno dei campioni più amati del ciclismo contemporaneo: l’olandese Van der Poel è strato costretto infatti a fermarsi in condizioni di salute piuttosto drammatiche durante la recente edizione del Tour de France.
Inizialmente il campione pensava di avere un semplice raffreddore, accentuato dalle condizioni atmosferiche del Tour. Invece il suo malessere è degenerato rapidamente: febbre alta, tremori, sudori freddi e difficoltà respiratorie lo hanno costretto al ritiro.
“La situazione continuava a peggiorare, era da molto tempo che non mi sentivo così male. Avevo un’infiammazione polmonare molto forte e non riuscivo più a respirare bene”, ha raccontato. La svolta è arrivata nel secondo giorno di riposo, prima della tappa verso il Mont-Ventoux, quando la squadra ha deciso di portarlo in ospedale.
Ciclismo, il dramma di Van der Poel
Domenica scorsa van der Poel è tornato in gruppo al criterium di Etten-Leur, ma con la massima cautela. Il ritorno alla piena attività sarà graduale: il Renewi Tour belga-olandese e successivamente Les Gets saranno test fondamentali per valutare forma e resistenza. Ogni sforzo sarà calibrato per evitare ricadute o nuovi problemi fisici.
I Mondiali di Kigali, in Rwanda, per l’olandese purtroppo resteranno un miraggio. La federazione olandese ha scelto Thymen Arensman come suo sostituto. Van der Poel, pur deluso, guarda avanti con fiducia e prudenza: il rientro sarà graduale e studiato, con l’obiettivo di non compromettere il resto della stagione.
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