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Sinner, attento ad Alcaraz: numero uno del ranking a rischio, come può “salvarsi”

Dopo tre mesi di squalifica e un rientro tanto atteso quanto fragoroso, Jannik Sinner ha ribaltato le gerarchie del tennis mondiale. Prima la finale a Roma, poi quella fantastica e drammatica al Roland Garros persa dopo aver sprecato 3 match point, infine la vittoria storica a Wimbledon, primo italiano di sempre a riuscirci.

Un ritorno da fenomeno vero, che ha rimesso al centro della scena un tennista completo, maturo e pronto a riscrivere pagine di storia. Ma, come ogni favola, anche questa ha il suo lato più complicato: mantenere la vetta del ranking ATP, difendendo un patrimonio di punti enorme tra agosto e novembre. La sfida è lanciata, e il rivale ha un nome ben noto: Carlos Alcaraz.

Il trionfo londinese ha avuto anche un costo fisico: Sinner salterà il torneo di Toronto, dove un anno fa raggiunse i quarti di finale. A comunicarlo è stato il suo team, confermando che Jannik proseguirà le vacanze per recuperare energie e prendersi cura del gomito non ancora al top. Una scelta logica dal punto di vista della gestione atletica, ma che apre scenari delicati nella corsa per mantenere il numero 1 ATP a fine stagione. (continua dopo la foto)

L’italiano è attualmente primo nel ranking ufficiale, con 12.030 punti, ben 3.430 in più di Alcaraz (8.600). Ma il dato inganna. Perché, senza i 200 punti di Toronto (che perderà automaticamente), e considerando che nei prossimi due tornei estivi dovrà difendere 3.000 punti (Cincinnati + US Open), il suo margine è in realtà molto più esiguo.

Diverso il discorso nella Race, ossia la classifica dell’anno solare che a novembre determinerà anche il ranking ufficiale di entrata alle Finals di Torino. Qui il leader è Alcaraz con 7540 punti, già qualificato. Sinner segue a quota 6000, perché paga ovviamente lo stop di tre mesi. Ma con Cincinnati e gli US Open alle porte (in palio ben 3000 punti), tutto può cambiare. E anche in fretta.

Carlos parte da un’ottima base: l’anno scorso non brillò sul cemento americano, mentre Sinner trionfò ovunque. Quest’anno, però, lo spagnolo arriva più fresco, senza le fatiche olimpiche, e con il chiaro obiettivo di prendersi la rivincita. Un’eventuale vittoria di Alcaraz agli US Open, unita a una prestazione sottotono di Jannik, potrebbe scardinare gli equilibri e portarlo al comando già a settembre. (continua dopo la foto)

Da ottobre in poi, però, si entra nel terreno preferito di Sinner: indoor e cemento asiatico ed europeo. Tra Pechino, Shanghai, il 1000 di Parigi e le ATP Finals di Torino, l’azzurro avrà l’occasione di riprendersi la vetta anche in caso di momentaneo sorpasso. Storicamente, Jannik è il miglior giocatore sul veloce indoor e potrà sfruttare la superficie per rimettere le cose a posto.

Insomma, la corsa al numero 1 è apertissima. Due fuoriclasse, un calendario fitto e un equilibrio sottile come un tie-break. Sinner parte in vantaggio, ma dovrà difenderlo con la stessa fame che lo ha portato fino a qui. Alcaraz lo bracca, e da qui a novembre ci sarà da divertirsi. Perché il trono del tennis mondiale, ora, è davvero una questione a due.

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