
Un’eliminazione precoce a Wimbledon può fare male, ma nel caso di Alexander Zverev il colpo è stato ben più profondo. Dopo la sconfitta al primo turno contro il francese Arthur Rinderknech, il numero 3 del mondo ha sorpreso tutti in conferenza stampa, lasciando spazio a una confessione personale che ha scosso il mondo del tennis.
Zverev sta facendo i conti con uno dei momenti personali più duri della sua carriera.
— Eurosport IT (@Eurosport_IT) July 2, 2025
Forza Sascha ❤️🩹#EurosportTennis #Wimbledon #Zverev pic.twitter.com/P2o2tfmNVj
Il fuoriclasse tedesco, visibilmente provato, ha rivelato di attraversare un momento difficile a livello mentale: “Non mi sono mai sentito così vuoto. Mi sento solo nella vita, e devo risolvere i problemi con me stesso”, ha ammesso con franchezza. Parole che vanno oltre lo sport e che descrivono una condizione di disagio psicologico che lo accompagna da mesi, ben prima dell’eliminazione a Londra.
Zverev ha poi aggiunto con lucidità: “La causa della sconfitta? Direi più mentale. A volte mi sento molto solo là fuori, faccio fatica. Sto cercando di uscire da questo buco, ma continuo a starci dentro”. Una situazione che sembra aver intaccato anche la sua passione per il gioco: “Non si tratta di tennis. Anche quando vinco non provo più le stesse emozioni. Non mi sento motivato come prima“.
Infine, ha lasciato intendere che il passo successivo potrebbe essere quello più importante: “Forse per la prima volta nella mia vita avrò bisogno di andare in terapia. È come andare a dormire senza voglia di svegliarsi e affrontare un nuovo giorno”.
Un appello silenzioso, che rivela quanto anche i campioni, dietro il successo e la fama, possano nascondere fragilità profonde. E forse anche quanto gli idoli del tennis, come chiunque altro, abbiano bisogno di essere ascoltati.
Leggi anche:
- Sinner, il durissimo attacco dell’ex numero uno: “È un assassino a sangue freddo”
- Fabio Fognini e Flavia Pennetta, la famiglia più bella dello sport italiano