
Per Jannik Sinner, numero 1 al mondo, non è certo il momento ideale per cambiare mezza squadra. Eppure, dopo la rottura con Ulises Badio e Marco Panichi, il lavoro fisico del suo team è rimasto scoperto. E se pubblicamente il campione ha detto che “non è il momento di pensarci”, nei fatti la ricerca è già partita, con il manager Alex Vittur al lavoro per riempire un vuoto che, in uno sport logorante come il tennis, non può durare a lungo.
Wimbledon, Sinner punta Alcaraz: la villetta del numero 2, i malumori accantonati di Jannik. «Ho altro da pensare…» https://t.co/bArXBsiSgG
— Corriere della Sera (@Corriere) June 30, 2025
La scelta non riguarda solo competenze atletiche: chi entrerà nel team dovrà rispettarne la cultura, quella del profilo basso, della discrezione e della chiarezza nei ruoli, una caratteristica che Jannik ha sempre rivendicato. Non sarà facile: siamo a stagione in corso e i migliori professionisti del circuito sono già accasati. Ma il tempo stringe. (continua dopo la foto)

In cima alla lista dei candidati c’è Jez Green, storico preparatore di Andy Murray, oggi al fianco di Alexander Zverev ma ancora potenzialmente disponibile per una collaborazione a termine. Più che una soluzione definitiva, potrebbe essere un ponte fino a fine stagione, per poi valutare con calma in autunno.
Sempre dalla galassia Murray arriva anche Matt Little, figura conosciuta e apprezzata per il lavoro motivazionale e la capacità di integrarsi in contesti complessi: ha seguito anche la squadra di Coppa Davis britannica, ed è un profilo che garantisce esperienza e serietà.
Un’altra idea porta invece al clan Djokovic: dopo che Nole ha scelto Sirola e Zimaglia, che in passato avevano lavorato proprio con Sinner, l’azzurro potrebbe valutare chi ha fatto parte della storica squadra del serbo. Su tutti spicca Gebhard Gritsch, classe 1956, che ha curato la preparazione fisica di Djokovic per lunghi anni e ha sostituito proprio Panichi in passato. È fermo da un po’, ma resta una figura di altissimo profilo.
Jannik ha sempre avuto rapporti solidi con Rafa Nadal e l’ambiente della sua Academy. Non è quindi escluso che il nuovo corso possa tingersi di rosso iberico: uno dei nomi sul taccuino è Lluc Bauzà, figura centrale alla Rafa Nadal Academy e uomo chiave nel percorso del maiorchino. Una candidatura credibile, soprattutto se si guarda alla compatibilità umana oltre che tecnica.
Tra i fisioterapisti spunta invece Rafael Maymo, a lungo al fianco di Nadal, conosciuto nel circuito per la sua capacità di gestire la lunga durata delle carriere, aspetto sempre più importante per un top player. (continua dopo la foto)

Infine, una suggestione affascinante: Pierre Paganini, l’uomo che ha accompagnato Roger Federer per tutta la sua carriera, oggi libero da incarichi. Ha lavorato con la precisione di un orologiaio svizzero sulla macchina perfetta che fu Federer. È un nome che farebbe sognare molti, ma richiederebbe una volontà precisa e una compatibilità personale tutta da verificare.
Per ora il team Sinner non vuole affrettare i tempi, ma sa bene che la questione non può essere rimandata. Il fisico è troppo centrale nel tennis moderno per lasciare tutto in sospeso, e se l’obiettivo è restare al vertice, allora la squadra va ricostruita con attenzione, ma anche con rapidità. Sinner osserva, decide con calma, ma sa che ogni scelta di oggi potrà pesare molto sul domani.
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