
Igli Tare ha parlato per la prima volta da direttore sportivo del Milan. Nessun proclama, ma idee chiare e dichiarazioni che delineano un progetto tecnico ambizioso. Il dirigente albanese, ex centravanti e uomo di calcio concreto, ha esordito con uno stile asciutto, ma denso di contenuti: identità, palleggio, intensità e leadership sono le parole chiave del suo primo intervento.
MN – Tare: "Come sostituire Reijnders? Difficile fare paragoni, ma c’è uno come Loftus-Cheek” IGLI LE PILLOLINE https://t.co/fjXzXYZ7Vj
— RiccardoStarchi (@r_starchei) June 25, 2025
La prima mossa è stata la più simbolica: Luka Modric. “Ho parlato con lui di persona”, ha raccontato Tare, “ha tanta voglia di essere competitivo. La prima domanda che mi ha fatto è stata: ‘Saremo una squadra costruita per vincere il campionato?’”.
Il croato, sei volte campione d’Europa, è stato scelto per trasmettere mentalità e professionalità. “Essere tifoso del Milan”, ha aggiunto, “rende tutto più speciale. Vuole essere protagonista anche in vista del Mondiale”. Accanto a lui potrebbero arrivare ancora uno o due giocatori esperti, ma il progetto è incentrato sull’equilibrio tra campioni affermati e giovani di prospettiva. (continua dopo la foto)

Il nodo centrale è il centrocampista basso. “La posizione a cui teniamo di più è quella del numero 6”, ha detto il diesse. “Il centrocampo è il reparto in cui cambieremo di più”. Non solo Modric: il Milan cerca qualità e visione, giocatori che sappiano costruire e dare ritmo.
Loftus-Cheek è stato confermato: “Uno dei centrocampisti più completi in Europa, può essere fondamentale. Ma dovremo gestire bene la sua tenuta fisica”. Più incerta la posizione di Musah: “Ottimo giocatore, ma non adatto a un centrocampo a tre. Non è un mediano basso”.
La retroguardia subirà profonde modifiche. Tare ha confermato che Theo Hernandez è vicino alla partenza: “C’è una sua volontà di fare una nuova esperienza. La cessione non è ancora definita del tutto, ma ci stiamo lavorando”. Theo andrà alla corte di Inzaghi in Arabia.
Nessun dubbio invece sul portiere: “Maignan non è in partenza. Giocherà nel Milan anche nella prossima stagione”. E su Leao, parole nette: “È un campione vero. Non ha ancora mostrato tutto il suo potenziale, ma per ora non ci sono offerte”.
Al centro dell’attacco, il Milan punta ancora su Santiago Gimenez, ma è alla ricerca di un’alternativa. “Serve un centravanti vero, capace di fare la differenza nell’area di rigore e far salire la squadra. Dopo l’addio di Giroud, è quello che ci è mancato”.
Camarda sarà invece mandato in prestito al Lecce, decisione già definita. Su eventuali nomi per il ruolo, nessuna anticipazione: “Cerchiamo in Italia e all’estero. Se si aprirà l’occasione giusta, la coglieremo”. (continua dopo la foto)

Il Milan che Tare ha in mente è compatto, tecnico, trasformabile in corsa. “Vogliamo partire con un centrocampo a tre, ma con possibilità di adattamento. Dobbiamo dominare le partite, alzare la qualità del palleggio, avere giocatori funzionali al sistema”.
L’idea è anche costruire una nuova difesa, con l’innesto di terzini giovani e centrali di prospettiva. Se ci saranno uscite, verranno sostituiti con profili coerenti con il progetto.
In chiusura, Tare ha voluto sottolineare l’aspetto più personale. “Per me è un sogno lavorare per il Milan, il club che tifavo da bambino. Voglio portare giocatori che si riconoscano nella storia del club, che sentano l’appartenenza. Solo così possiamo tornare dove il Milan merita: ai vertici del calcio italiano ed europeo”. Un discorso sobrio ma determinato. Il nuovo corso è cominciato.
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