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Harley Zuriatti, la notizia sui funerali dell’ex volto di “Affari tuoi”: “Una vita dedicata a loro..”

“Una vita dedicata a loro..”: Harley Zuriatti, la notizia sui funerali dell’ex volto di “Affari tuoi” – Mercoledì 25 giugno, la comunità di Palmanova si stringerà attorno alla famiglia e agli amici di Harley Zuriatti per l’ultimo saluto a una donna che ha fatto della propria battaglia contro il tumore un gesto d’amore verso gli altri. Volto noto per aver partecipato adAffari tuoi”, Harley aveva trasformato la sua esperienza personale in una missione: dare conforto e forza ai malati oncologici. A comunicarne la scomparsa è stato il marito, Andrea Fiorillo, con un messaggio toccante affidato ai social: “Ora non soffre più, è libera dalla malattia”. Parole che raccontano, insieme al dolore, anche il sollievo per la fine delle sofferenze di una persona che ha affrontato la malattia con uno spirito raro.

Harley Zuriatti, la notizia sui funerali dell’ex volto di “Affari tuoi”

La partecipazione di Harley Zuriatti al programma di Rai1 “Affari tuoi”, in rappresentanza del Friuli Venezia Giulia, non fu un semplice momento di gioco. Durante la trasmissione, Harley parlò apertamente della sua lotta contro il tumore all’utero, e di come la chemioterapia l’avesse portata ad avvicinarsi alla televisione, in cerca di leggerezza ma anche di condivisione. In quell’occasione, raccontò a “Fanpage” di aver sentito nascere dentro di sé una vocazione: “Essere vicina ai malati oncologici, a tutti coloro che non hanno la forza e si sentono persi”.

La forza nei reparti di oncologia

Dopo la diagnosi, Harley Zuriatti non si è chiusa nel dolore. Anzi, ha trovato nel reparto oncologico un luogo in cui dare significato alla sua presenza. Durante le lunghe sedute di chemioterapia, che duravano anche sette-otto ore, Harley incontrava pazienti in lotta come lei. Non solo parlava con loro, ma ascoltava profondamente, diventando per molti una voce amica e una presenza di conforto. Tra le tante storie ascoltate, Harley Zuriatti fu colpita in particolare da quelle delle donne lasciate sole dai propri compagni dopo la diagnosi. Una realtà dolorosa che lei non riusciva a ignorare. Per questo motivo decise di diventare una presenza costante e rassicurante, un punto di riferimento per chi si sentiva abbandonato e sopraffatto. Il suo coraggio non si limitava alla resistenza fisica, ma si esprimeva nell’altruismo quotidiano, nel desiderio di trasformare la sofferenza in aiuto.

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