
Dopo il clamoroso esonero di Luciano Spalletti – seguito alla pesante sconfitta per 3‑0 in Norvegia – la FIGC ha scelto Gennaro “Ringhio” Gattuso come nuovo commissario tecnico dell’Italia. L’annuncio ufficiale è arrivato il 15 giugno 2025, con la presentazione programmata per il 19 giugno presso l’Hotel Parco dei Principi a Roma.
Manuel Locatelli, centrocampista della Juventus e della nazionale italiana, ha appoggiato la scelta del nuovo ct. Un endorsement prezioso, che conferma come i calciatori – pur senza pronunciare strategie tattiche – sentano già la scossa Gattuso.
Le parole di Manuel Locatelli
Manuel Locatelli, in una lunga intervista rilasciata a Dazn, ha dichiarato: “Ci siamo sentiti, mi ha già allenato come mister. Credo che sia il mister giusto al momento giusto… può portarci un po’ più di entusiasmo e energia per cercare di arrivare al Mondiale”.
In un momento di grande difficoltà, caratterizzato da scelte dolorose e da una ferita aperta come le due ultime mancata qualificazioni, Gattuso si presenta come l’alchimista dell’energia, un uomo che ha vissuto l’Azzurro nel cuore e che è pronto a condurre una nuova rivoluzione. Con carisma, verve tattica, uno staff di ex campioni e una ferrea volontà di riportare il blu al centro della scena mondiale, il Commissario Tecnico ha tra le mani la chiave del futuro azzurro. E questa volta, con il “Rinascimento Ringhio”, l’Italia potrebbe tornare a sognare.
Carattere, passione, e un’identità da difendere
Il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina ha definito Gattuso “un simbolo del calcio italiano” e sottolineato che “l’azzurro per lui è come una seconda pelle”: motivazioni, professionalità ed esperienza saranno “fondamentali” per la rinascita del Gruppo Azzurro. Anche Gianluigi Buffon – diventato capo delegazione – ha ribadito che “abbiamo fatto la scelta migliore”, promettendo serietà e convinzione nel progetto del nuovo tecnico.
Durante la conferenza stampa, Gattuso ha insistito sul concetto di “noi”, evidenziando l’importanza del gruppo e dello spirito di sacrificio: “Nessuno vince da solo”. Ha anche introdotto una “nuova regola” tattica: non parte da un modulo fisso, ma prima di tutto una mentalità condivisa in campo, poi si valuta se passare a tre o quattro difensori.
Il progetto non prevede solo Gattuso, ma tanti ex Azzurri nel suo entourage: Andrea Barzagli, Leonardo Bonucci e Gigi Riccio nel ruolo di collaboratori; Cesare Prandelli si occuperà del reclutamento giovani; Roberto Perrone e Cristiano Lupatelli saranno il duo per la preparazione dei portieri.
I prossimi mesi saranno una sfida a tutto campo: da un lato, ricostruire l’anima della squadra; dall’altro, trovare la competitività necessaria per invertire la marcia nei gironi. Gattuso – con la sua rabbia buona e il DNA azzurro – rappresenta la scelta che mette insieme cuore e strategia.
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