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Pierina Paganelli, la notizia su Davide Barzan: finisce male per lui

Qualcosa si muove sul fronte giudiziario, ma non come ci si aspettava. Una denuncia clamorosa scuote il già delicato caso legato all’omicidio di Rimini. Un nome che aveva attirato attenzione per le sue apparizioni e il suo ruolo nel processo finisce ora nel mirino dell’Ordine degli Avvocati. Un gesto forte, un’accusa netta, e una replica decisa che rimette in discussione tutta la narrazione fatta finora.

Esposto dell’Ordine degli Avvocati contro Davide Barzan

È la trasmissione televisiva Le Iene a far esplodere la bomba: l’Ordine degli Avvocati di Rimini ha presentato un esposto-denuncia contro Davide Barzan, consulente coinvolto nella vicenda dell’omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa il 3 ottobre 2023 nel garage di via del Ciclamino. La comunicazione, firmata dal presidente dell’Ordine Roberto Brancaleoni, lascia poco spazio ai dubbi: si chiede formalmente di valutare l’esercizio abusivo della professione forense e l’usurpazione del titolo di avvocato da parte del consulente.

Il tutto sarebbe nato proprio a seguito delle numerose testimonianze mandate in onda da Le Iene, che da mesi seguono il caso Paganelli in ogni sua piega. Secondo Brancaleoni, tali interventi pubblici avrebbero sollevato dubbi concreti sull’effettivo ruolo di Barzan, che nel processo assiste come consulente la nuora della vittima, Manuela Bianchi, e il fratello di lei, Loris.

La difesa: “Nessuna iscrizione a carico, accuse infondate”

Non si è fatta attendere la replica del diretto interessato. A parlare per lui è l’avvocato Marlon Lepera, che respinge ogni accusa e chiarisce che Barzan non ha ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dalla Procura di Rimini. Ma c’è di più: Lepera precisa che per configurare il reato di esercizio abusivo della professione forense, è necessario che l’interessato abbia svolto un atto tipico e riservato della professione di avvocato, cosa che – secondo la difesa – non è mai avvenuta.

«Le testimonianze televisive non possono in alcun modo bastare a configurare il reato», puntualizza l’avvocato, sottolineando che non esiste alcuna prova concreta che Barzan si sia spinto oltre il suo ruolo di consulente criminalista regolarmente nominato all’interno degli atti processuali. Una distinzione chiave che cambia completamente la prospettiva del caso.

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