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Sinner, al ritorno un “gesto misterioso”: cos’ha fatto dopo la vittoria e perché

Indice e pollice uniti, quasi a formare un cerchio. Un gesto semplice ma denso di significati. Jannik Sinner ha scelto questa nuova esultanza per celebrare la sua vittoria contro Mariano Navone agli Internazionali d’Italia, un ritorno attesissimo dopo tre mesi di stop. Quel gesto non è casuale: è un messaggio in codice, rivolto agli amici che gli sono stati vicini nel periodo più complicato della stagione.

Dietro quel gesto c’è un codice affettivo, condiviso tra Sinner, Antonio Giovinazzi (fresco vincitore della 6 Ore di Spa con Ferrari) e Giulio Ciccone, protagonista di un ottimo avvio al Giro d’Italia. Tutti e tre hanno qualcosa in comune: la fatica, la ripartenza, il successo. Il gesto, diventato una sorta di emoticon tra loro, è un simbolo di unità, rinascita e amicizia.

A Roma c’era tutta la famiglia: mamma Siglinde, papà Hanspeter e il fratello Mark, a tifare e soffrire in tribuna. Una cornice speciale per un rientro tanto atteso. Dopo il match, Sinner ha voluto ringraziare tutti, in primo luogo il pubblico che lo ha accolto con un entusiasmo incontenibile.

“Ho giocato un buon match. Ci sono stati alti e bassi, ma è normale. La cosa migliore è che ho giocato con l’atteggiamento giusto. Ho dato tutto quello che avevo“, ha detto, visibilmente emozionato. E ancora: “Il pubblico? È stato incredibile, mi ha dato la forza di continuare anche nei momenti difficili”.

Dopo il match, il pubblico del Centrale era in delirio. Sinner ha scritto sulla telecamera: “Che bello”, poi si è concesso ai tifosi, registrando un video mentre attraversava il ponte dell’uscita. “Ragazzi è stata un’atmosfera pazzesca, grazie mille a tutti, siete fantastici. Pazzesco, un abbraccio, ci vediamo alla prossima. Grazie“, ha detto, finalmente rilassato.

Che il gesto di esultanza inedito rispetto al passato significhi “un passo alla volta” o qualcosa di più profondo lo sapremo presto. Intanto resta la certezza che Sinner è tornato, e lo ha fatto con il sorriso, il cuore e la sua gente accanto. E chissà che non sia proprio questa complicità, così discreta ma potente, il segreto del suo ritorno vincente.

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