
Wimbledon in campo femminile regala sempre più spesso finali inaspettate, e quella del 2025 non fa eccezione: Amanda Anisimova affronterà Iga Swiatek per il titolo. Da una parte, la polacca, cinque volte vincitrice di Slam, rinvigorita da una stagione sull’erba sorprendente dopo un periodo di difficoltà; dall’altra, l’americana che ha lottato con problemi mentali, depressione e burnout, ma ora è tornata più forte di prima.
Wimbledon, Sabalenka crolla in semifinale: per il titolo giocherà Anisimova https://t.co/1t8O6MyHko
— Cagliari Live Magazine (@cagliarilivemag) July 10, 2025
Alla soglia dei 23 anni, Anisimova ha affrontato una pausa nel 2023 per curare sua salute mentale, ritirandosi a maggio e lavorando su se stessa lontano dai riflettori. Dopo mesi lontana dalle partite, la sua carriera è ripartita nel 2025 con un titolo WTA 1000 a Doha. La finale di Wimbledon ha quindi un enorme significato per lei, anche perché è la prima americana nata negli anni 2000 dopo la Williams a riuscire in questa impresa. (continua dopo la foto)

In una semifinale ad alta tensione, Anisimova ha superato a sorpresa Aryna Sabalenka in un match combattuto, terminato per 6‑4 4‑6 6‑4, dimostrando nervi saldi nonostante i 30 °C sul Centre Court. L’americana ha reagito con grande determinazione al ritorno della numero uno del mondo nel secondo set, e ha sfruttato la sua intelligenza tattica che conferma la sua crescita mentale dopo il periodo buio.
Aryna invece ha confermato sia la sua eccezionale potenza, sia alcuni limiti tattici e di tenuta nervosa che le hanno impedito, da numero uno del ranking Wta, di vincere Slam da quando comanda la classifica. Croce e delizia, la Sabalenka è una ragazza simpaticissima che sul campo è ancora troppo spesso preda dell’emotività. (continua dopo la foto)

Swiatek, invece, non ha avuto pietà nella sua semifinale, dominando la svizzera Belinda Bencic con un netto 6‑2 6‑0 in soli 72 minuti. Anche per Iga questo momento segna una rinascita dopo il periodo difficile legato al caso doping per cui è stata assolta, ma sospesa per un mese per imprudenza. In finale, la polacca punterà al sesto Slam e a diventare una delle vincitrici di un titolo su tutte e tre le superfici: terra, cemento ed erba.
Questa finale rappresenta l’incrocio tra due percorsi di rinascita: da una parte Anisimova, che ha avuto la forza di fermarsi nel momento più difficile, e di restare lontana dai campi per ritrovare equilibrio e motivazione; dall’altra Swiatek, determinata a riconquistare la vetta del ranking e ad arricchire ulteriormente il suo straordinario palmarès.
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