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Uefa, Boban annuncia le dimissioni: “Non posso andare contro i miei principi”

Boban

Scossone improvviso in casa Uefa. Zvonimir Boban ha annunciato le sue dimissioni da Direttore dell’Area Professionale a pochi giorni dal Congresso di Parigi. “So bene che bisogna accettare la logica del compromesso, ma di fronte a questo fatto, se lo accettassi, andrei contro i miei principi“. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

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Zvonimir Boban
Zvonimir Boban osserva la partita di finale della UEFA Nations League 2022/23 tra Croazia e Spagna al De Kuip il 18 giugno 2023 a Rotterdam, Paesi Bassi. (Foto di Chris Brunskill/Fantasista/Getty Images)

Zvonimir Boban ha annunciato di lasciare l’Uefa. Una decisione presa a pochi giorni dal Congresso di Parigi, decisivo per la discussione del futuro del calcio europeo dopo la sentenza della Corte Ue e anche per modificare lo statuto, permettendo la rielezione del Presidente anche dopo tre mandati. L’Uefa ha comunicato che Zvonimir Boban ha lasciato l’organizzazione di comune accordo.

Boban aveva assunto il ruolo di Chief of Football nel 2021, contribuendo attivamente a diversi progetti rilevanti nello sviluppo tecnico, tra cui la creazione dello UEFA Football Board e dello Youth Football Forum. La UEFA ha espresso la sua riconoscenza nei confronti del signor Boban e gli ha augurato buona fortuna per i suoi futuri impegni di carriera.

Il messaggio di Boban

Questa la lettera di dimissioni di Boban: “Ho parlato e discusso con il presidente dell’UEFA riguardo ad un problema nato durante l’ultimo meeting dell’Esecutivo ad Amburgo. Si tratta di una proposta al Congresso di febbraio prossimo, per modificare lo statuto dell’UEFA e consentire allo stesso Presidente di potersi candidare nuovamente dopo questo mandato che doveva essere il suo ultimo. Dopo aver manifestato la mia più grande preoccupazione e il mio totale dissenso, il Presidente mi ha risposto che per lui non c’è nessun problema legale né tantomeno etico morale – e che avrebbe perseguito senza alcun dubbio la propria aspirazione. Paradossalmente nel 2017 è stato proprio Ceferin a proporre e avviare un pacchetto di riforme che negavano chiaramente tale possibilità: regole che dovevano proteggere l’Uefa e il calcio europeo dalla “bad governance” che è stata per anni il “modus operandi “di tutto il vecchio sistema. È stata una cosa straordinaria per il calcio e anche per Ceferin stesso. Questo distacco da quei valori cancellando le riforme più importanti e sorprendente ed è incomprensibile, soprattutto in questo momento. Capisco bene che nulla è ideale, tantomeno Io, e so bene che bisogna accettare la logica del compromesso, ma di fronte a questo fatto, se lo accettassi, andrei contro i principi e i valori comuni in cui credo fermamente. E non faccio il fenomeno, perché di certo non sono l’unico a pensarla così. In questi tre anni il rapporto e la collaborazione con Aleksander e con tutti i colleghi in Uefa è stata ottima. Li ringrazio per questo augurando loro tutto il bene possibile. Dispiace tanto ma, a malincuore, lascio Uefa“.

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