
Nelle colline dolci e verdi dell’Emilia, dove i filari di querce si alternano agli alberi da frutto e le antiche dimore sembrano vegliare il tempo, le giornate scorrono con il ritmo lento della terra. In primavera, i profumi si mescolano all’aria tiepida e il lavoro nei campi riprende con vigore: è il momento in cui la natura chiama, e chi la ama non può che rispondere. È una vita fatta di silenzi profondi e gesti antichi, che si tramandano di generazione in generazione, anche quando tutto intorno cambia. (Continua dopo le foto)

Qui, tra le strade sterrate che si inerpicano tra vigne e casali, ogni albero ha una storia, ogni pietra un passato. Ci sono uomini che scelgono di allontanarsi per un po’, per seguire la propria strada, ma poi tornano, attratti da un legame più forte del tempo: quello con la propria terra. È un amore che non ha bisogno di parole, che si esprime con la cura dei dettagli, con il restauro rispettoso, con le mani sporche di terra e lo sguardo rivolto agli alberi da potare o al mulino da rimettere in funzione. In uno di questi angoli di quiete, immerso nella campagna di Monteveglio, un tragico incidente ha causato la morte del noto imprenditore. È così che un momento di lavoro e amore per la sua terra si è trasformato in dramma. L’uomo è morto nel tardo pomeriggio di ieri, nel giorno di Pasqua, travolto e schiacciato dal trattore che stava guidando nella sua amata tenuta di Torre di Gazone, a Monteveglio.
Scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva