
Sono emerse nuove prove decisive sull’incidente stradale in cui hanno perso la vita Diogo Jota, attaccante del Liverpool, e il fratello André Silva. Secondo gli ultimi accertamenti della Guardia Civil spagnola, a guidare la Lamborghini Huracán noleggiata per il viaggio era proprio il calciatore portoghese, e la causa dello schianto sarebbe un mix di alta velocità e un guasto tecnico.
Incidente Jota, la perizia conferma: Diogo alla guida e velocità oltre il limite consentito #jota https://t.co/8SMoWnBbfe
— SportMediaset (@sportmediaset) July 8, 2025
Il dramma si è consumato all’alba di giovedì 2 luglio, lungo la A-52, nei pressi di Palacios de Sanabria, nella provincia di Zamora. Secondo gli inquirenti, Jota stava effettuando un sorpasso a velocità molto sostenuta, ben oltre i 120 km/h consentiti, quando uno pneumatico è scoppiato, rendendo impossibile controllare l’auto.
La perizia tecnica ha confermato la presenza di segni evidenti sull’asfalto, compatibili con lo sbandamento di una ruota. Dopo l’uscita di strada, la Lamborghini ha preso fuoco, non lasciando alcuna possibilità di salvezza ai due giovani. Entrambi sono morti sul colpo. (continua dopo la foto)

Le fiamme sviluppatesi subito dopo l’impatto hanno reso complesso il lavoro degli investigatori, che attendono ancora gli ultimi esiti tecnici per chiudere definitivamente il fascicolo. Le conclusioni preliminari sono considerate comunque attendibili e coerenti: si tratta di un caso di velocità eccessiva aggravata da un imprevisto meccanico.
Un colpo durissimo per il mondo del calcio, che ha perso un talento affermato e un giovane in rampa di lancio, e per le famiglie, ancora sotto choc per una tragedia terribile e improvvisa.
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