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Terremoto, spunta l’inquietante reportage: “Napoli sotto 30 metri di cenere”

Le domande sui social

In seguito alla pubblicazione del documentario online, sui social e su Youtube molti utenti si sono domandati se i toni utilizzati non siano stati amplificati in favore dello share e delle visualizzazioni.  Il vulcanologo Patrick Allard, durante il documentario, dice: “Vedremo colonne eruttive che si innalzano per diverse decine di chilometri, almeno fino alla stratosfera. La cenere cade su Napoli, anche più lontano, ci sono delle vittime e grande distruzione“. Si tratta di frasi molto forti, che hanno fatto emergere qualche dubbio negli spettatori. (Continua a leggere dopo la foto)

Le parole degli esperti

Amy Donovan, professoressa di Geografia all’Università di Cambridge, durante il documentario ha dichiarato che: “La città dovrebbe essere deserta perché l’aria sarebbe satura di cenere, materiale piroclastico e residui vulcanici di ogni tipo. Napoli scompare sotto trenta metri di materiale vulcanico”. Un gruppo di professionisti si sta movimentando per rispondere alla seguente domanda: “Quanto tempo hanno le persone pper scappare dalla vera eruzione?Diego Perugini, direttore del dipartimento di Fisica e Geologia dell’Università di Perugia, ha dichiarato che: “Studiando il materiale eruttato in passato andiamo a leggere che almeno due magmi si sono incontrati all’interno della crosta terrestre e hanno iniziato a mescolarsi. Abbiamo ricreato il processo in laboratorio e per quello che possiamo stimare, dall’inizio del mescolamento dei magmi fino all’eruzione i tempi sono molto brevi, dell’ordine di decine di minuti”.