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Striscioni digitali, così cambia la ‘terrace culture’ degli stadi inglesi

Striscioni digitali

Via stoffa, colori, addio chili portati dentro lo stadio per sostenere la squadra dopo un lavoro certosino sugli slogan. All’Etihad Stadium durante i primi di maggio e nel corso del match contro il Leicester, sono comparsi per la prima volta nella storia del calcio inglese gli striscioni digitali su display LED.

Lo stadio di proprietà del Manchester City, club appena trionfatore della Premiere League per il secondo anno di seguito, prova così a fare la rivoluzione. Gli striscioni “digitalizzati” hanno trovato spazio nel secondo anello e al posto dei classici lenzuoli. Così i manifesti artigianali hanno perso improvvisamente la loro tipica dimensione tridimensionale per passare a una più moderna seconda dimensione. E pare che l’esperimento si replicherà il prossimo anno e che questa possa rappresentare una possibile svolta per il tifo inglese.

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Striscioni digitali: si cambia per davvero?

Il caso delle bandiere digitali nasce progressivamente da una lenta trasformazione degli spazi dello stadio Etihad. Prima, nel 2014, sono stati introdotti gli schermi LED sul secondo anello e con lo scopo di trasmettere live immagini del match o della squadra. Già quindi in quell’occasione le bandiere non potevano più occupare il loro posto naturale, a cavallo delle gradinate che separano i settori. Oggi però si è fatto un passo in avanti, prevedendo che lo spazio fosse sì occupato dagli striscioni del tifo, ma digitalizzati. Per ora gli striscioni del terzo livello dell’impianto rimarranno invece al loro posto. 

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Una novità che non è piaciuta proprio a tutti se si considera che la terrace culture, dal nome delle gradinate dello stadio simili a terrazze, che vige negli stadi inglesi, è fortemente legata da anni di tradizioni e costumi molto radicati. Tra questi un posto speciale lo ha la realizzazione e l’esposizione degli slogan delle tifoserie. Per ora i tifosi del City possono ben consolarsi con la vittoria della squadra di Guardiola, ma dal prossimo anno vedremo cosa succederà in questo luogo sacro del calcio.

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